I fatti accaduti in Afghanistan negli ultimi giorni hanno suscitato diverse riflessioni sul mondo arabo, tante sono legate alla figura della donna. Ad intervenire è stato anche Dino Manca, professore di Filologia italiana all’Università di Sassari e grande conoscitore della scrittrice premio Nobel Grazia Deledda. 

In un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, racconta un aneddoto che dice tanto riguardo la questione femminile in alcuni Paesi arabi:

“Venti giorni fa vengo contattato dall’ambasciata italiana di un importante Stato Arabo, una monarchia costituzionale di religione islamica, per svolgere una lezione sulla personalità e l’opera di Grazia Deledda alle studentesse di quel paese. Una voce di donna, dai modi gentili, mi raccomanda con malcelato imbarazzo di usare “accortezza” nel presentare la nostra Grazia.

Rispondo che mai un sardo, un italiano, un europeo, un professore dell’Università degli Studi di Sassari, avrebbe potuto usare “accortezza” (si legga censura) e limitare la propria libertà di espressione nel parlare di una donna che agli inizi del Novecento ebbe il coraggio di sfidare una società fallocentrica, studiando, scrivendo, raccontando di divorzio, candidandosi alle elezioni quando ancora le donne non potevano votare, aiutando le altre donne, emancipandosi e vincendo il premio Nobel.

Mai avrei potuto mentire alle donne arabe. Ma avrei potuto dare un dispiacere così grande a Grazia. La responsabile dell’ambasciata, affrancata dall’imbarazzo, mi ha ringraziato di cuore. Oggi più che mai sento di aver fatto la cosa giusta”.

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