Sardista della prima ora, eletto consigliere comunale a Sassari e poi in Regione nella XIV legislatura a guida Pigliaru, sempre con il Partito Sardo d’Azione, Efisio Planetta torna a farsi sentire con una proposta politica ben precisa: realizzare un regionalismo federalista europeo. 

Sì ma come? Il sardista sassarese prova a far planare la sua visione politica di Sardegna nel saggio “Dall’indipendenza all’interdipendenza” (EBS Print, 2021), in cui racconta un ampio progetto innovativo che vede l’Isola come un tassello fondamentale tra le regioni europee nella realizzazione di un omologo mercato di produzione e consumi.

Così, secondo Planetta, si passerebbe dall’indipendenza all’interdipendenza economica: un do ut des, che porrebbe sullo stesso piano, e alle stesse condizioni, lo sviluppo economico dei paesi che entrerebbero a farne parte. Primi fra tutti, i Länder tedeschi, le minoranze del Trentino, il popolo basco e tutti i mercati federalistici e regionali europei che si riconoscono in questa visione politica.

Per fare ciò, però, è necessario prima “abbandonare la vecchia politica autonomistica”, che a detta del sardista non sarebbe altro che un’ancella della Costituzione italiana. E in particolare, bisogna riformare il Titolo V che per le Regioni “a falso Statuto Speciale” rappresenterebbe un impedimento non indifferente al proprio sviluppo.

La forte critica alla gestione odierna del Partito Sardo d’Azione non lascia spazio ad interpretazioni. Planetta si rivolge al Segretario nazionale del gruppo sardista Christian Solinas, proponendogli di puntare sulle liste civiche che in Sardegna abbondano ad ogni tornata elettorale, altra differenza rispetto a quanto avviene nel resto d’Italia.

Ma prima c’è una questione ben più gravosa da risolvere e cioè venir fuori da quella che lui chiama “la grande bonaccia del Mare dei Mori”, una situazione di stallo che ha portato il partito sardista a perdere di vista il suo obiettivo principale: diventare punto di riferimento del popolo sardo tutto che vuole “liberarsi” dalla subordinazione delle decisioni prese dall’alto della politica con sede a Roma e riformarsi dal suo interno.

Planetta invita tutti i sardisti come lui, compreso il Presidente della Regione Solinas, a lasciar perdere le lotte intestine che appartengono alla vecchia classe politica. Serve una visione, serve unità e, soprattutto, serve l’energia dei giovani sardi per raggiungere finalmente quella “libertà” che consentirebbe all’Isola di esprimere appieno la sua “unicità politica e culturale”.

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