Stavano programmando azioni violente sulla chat privata di Telegram. Un gruppo di no-vax, come riportato dall’Ansa, è stato prontamente scovato, e boccato grazie alle indagini, coordinate dalla Procura di Milano, e portate avanti dalla Digos e dalla Polizia postale.

Le città coinvolte sono Milano, dove sono state effettuate otto perquisizioni, Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio-Emilia. Gli oppositori del vaccino anti-Covid stavano organizzando una vera e propria azione di gruppo simultanea, anche con l’uso di armi, che avrebbe dovuto aver luogo durante le manifestazioni previste contro le normative approvate dal Governo. Il primo si sarebbe svolto proprio nella capitale sabato prossimo.

Ma non è tutto: secondo quanto detto dalla Questura di Milano, i no-vax indagati avrebbero incitato a compiere azioni violente nelle rispettive province di residenza contro obiettivi istituzionali, come ad esempio durante la visita prevista a Padova il 2 settembre (poi annullata) del Ministro della Salute, Roberto Speranza. L’obiettivo primo era cambiare, o condizionare, la politica del Governo per ciò che riguarda la campagna vaccinale.

Tra gli indagati, o “guerrieri” – come gli stessi si definiscono nella chat Telegram -, ci sono cinque donne e tre uomini. Persone comuni, come disoccupati, portinai, camerieri e operai. Uno di loro, che aveva anche un porto d’armi, è noto per essere vicino agli ambienti dell’indipendentismo veneto.

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