Via Roma, 11:30. Davanti al palazzo della Regione impazzano le sirene, la strada è bloccata da più di un’ora. Da Piazza dei Centomila, metaforico luogo dal quale è partita la manifestazione “Fridays For Future”, quasi duemila persone, adulti e bambini, giovani e anziani, donne e uomini, camminano come con un unico corpo lungo le principali vie di Cagliari. Stanno combattendo, si, ma non è un clima di paura.

Combattono per i propri diritti, per le proprie convinzioni. Per i propri ideali.

I manifestanti sono scesi da ogni parte della Sardegna, chi per reclamare il diritto alla salute, chi per riavere la propria terra e chi per combattere per il nostro intero mondo. La malasanità e la gestione dei nostri ospedali, lo sfruttamento della nostra amata Sardegna da parte delle numerosissime basi militari presenti nel territorio e la necessità di un mondo più sostenibile sono i temi portanti della manifestazione. Cura e ambiente vanno ormai di pari passo e i manifestanti lo sanno bene. Tante voci e tanti cori ma che formano un solo grido.

Un appello arrivato di fronte al palazzo della Ragione dove i manifestanti si sono fermati e, con un megafono, hanno dato voce non solamente a chi ha parlato ma anche a tutte quelle persone che, come loro, hanno a cuore il diritto ad una vita migliore. Se sia l’ora del cambiamento o meno non ci è dato saperlo, ma questa volta il popolo ha parlato forte e chiaro. (Reportage di Michele Zorco)

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