Serve subito un bando innovativo che da un lato garantisca la mobilità dei sardi e i diritti acquisiti in questi anni, dall’altro tuteli la stabilità dei lavoratori degli aeroporti isolani messa a dura prova dalla pandemia. Secondo la Uiltrasporti Sardegna, a ridosso della scadenza del 14 ottobre e dell’ennesima proroga di sette mesi accettata nei giorni scorsi dal Governo (ma non ancora operativa), è necessario affidare stabilmente i collegamenti in continuità territoriale per porre fine al caos di queste ultime settimane e permettere ai residenti isolani di poter viaggiare serenamente con le garanzie offerte dagli oneri di servizio.

“Non possiamo più attendere”, afferma il segretario generale della Uiltrasporti sarda, William Zonca. “La mobilità dei sardi è stata una conquista negli anni e sarebbe riduttivo definirla solo come una possibilità di spostamento dalla Sardegna alla Penisola. Il suo cuore sta nella normativa di riferimento che garantisce la sicurezza dell’erogazione del servizio pubblico. Negli anni i sardi hanno potuto contare sulla certezza delle frequenze, su una determinata tipologia di aeromobili, su tariffe stabili e regolamentate (cancellazioni, rimborsi e spostamenti). Non dimentichiamo che questi diritti sono il vero cuore della nostra continuità territoriale”.

Allo stesso modo, la Uiltrasporti Sardegna mette in evidenza le caratteristiche che deve avere il vettore che si aggiudicherà la prossima continuità territoriale. Nello specifico la possibilità di erogare i servizi essenziali per i residenti che i vettori low cost spesso non garantiscono: ad esempio il trasporto dei barellati, richieste di ossigenoterapia, il trasporto di merci pericolose, di animali in stiva, di materiale radioattivo e biologico e quello dei minori non accompagnati. “Tutti questi servizi accessori devono essere garantiti dai vettori – spiega Zonca -. Questo è il cuore dei diritti che i sardi hanno conquistato in questi anni, non solo lo spostamento”.

Secondo la Uiltrasporti Sardegna la continuità territoriale dovrà essere allargata agli scali periferici con un bando innovativo che prevede l’assegnazione del servizio per un congruo periodo e la divisione tra le tariffe di volo e i costi di assistenza. “Questi due importi devono essere ben definiti perché riteniamo che il vettore non debba fare dumping sulle società che danno assistenza – spiega Zonca -. Anzi sarebbe ancora più innovativo mettere in sinergia gli scali sardi per l’assegnazione dei servizi di assistenza a terra. Questo a tutela dell’occupazione e della stabilità dei lavoratori degli aeroporti sardi già messa in discussione e in forte crisi dalla pandemia”.

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