Domenica 10 ottobre la parlamentare italiana e leader del partito Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è stata ospite a Madrid alla convencion del partito di estrema destra spagnola Vox. Nell’occasione, fanno notare in un comunicato gli independisti sardi di iRS, “la parlamentare alleata in Sardegna del Partito Sardo d’Azione e del Presidente Christian Solinas è entrata nel merito dell’arresto del presidente Puigdemont e della sentenza emessa dal tribunale di Sassari, dichiarando dal palco di Vox: ‘Da italiana vi chiedo scusa per il doloroso comportamento dell’Italia nel caso della detenzione di Puigdemontin Sardegna’”. 

Secondo la sigla indipendentista isolana, questo intervento dimostrerebbe “lo spirito repressivo e antidemocratico che anima Giorgia Meloni che difende la linea repressiva dello Stato spagnolo”. La leader di Fratelli d’Italia, prosegue iRS, “non solo non rispetta un referendum popolare dove i cittadini hanno democraticamente votato, non rispetta nemmeno le decisioni del tribunale e si sente in dovere di chiedere scusa”.

“Scusa per cosa? – scrivono gli indipendentisti sardi – Per non aver sbattuto in galera un cittadino europeo che può circolare liberamente in tutta l’Europa tranne che in Spagna. Per non aver estradato un europarlamentare che, nel 2021, è accusato di sedizione per aver promosso nella sua terra un referendum democratico e pacifico?”.

La Sardegna e gli indipendentisti di iRS dall’arresto fino alla scarcerazione hanno manifestato la propria vicinanza al presidente Puigdemont, che sarebbe “vittima di una persecuzione da parte del Governo e dalla magistratura Spagnola. Le questioni politiche – commentano gli indipendentisti – si risolvono nelle sedi politiche non nelle sedi giudiziarie e tantomeno con le forze di polizia”.

Ma nel mirino di iRS non c’è soltanto Giorgia Meloni. “La sinistra sarda, perfettamente allineata con quella italiana, su questo argomento tace, fa finta che non sia mai successo niente. Pensa di poter liquidare il problema ignorandolo”, si legge nel comunicato. Secondo la sigla indipendista sarda, “questi metodi autoritari sono figli della paura che gli stati centralisti hanno nei confronti delle dei popoli che rivendicano il diritto all’autodeterminazione sancito dal diritto internazionale”. 

Le organizzazioni politiche come quella di Fratelli d’Italia, concludono gli indipendentisti, “non dovrebbero trovare spazio in un paese democratico e civile”.

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