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“Nei moduli di iscrizione alle scuole della Sardegna ci deve essere la possibilità di scegliere, per i genitori delle bambine e dei bambini, se far crescere le loro figlie e figli in un contesto multilingue dove ci sia il sardo”. L’hanno chiesto, con diverse comunicazioni al direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale, al presidente e all’assessore della Pubblica istruzione, decine di associazioni riunite nella Carta di Montarbu.

La legge regionale n. 22 del 2018 “Disciplina della politica linguistica regionale” stabilisce che “la Regione assume l’identità linguistica del popolo sardo come bene primario e individua nella sua affermazione il presupposto di ogni progresso personale e sociale”.

Il Capo II della stessa legge disciplina gli interventi nel settore dell’istruzione. “Il dettato e lo spirito della legge – proseguono le associazioni – viene però disatteso dal fatto che i babbi e le mamme di Sardegna, al momento della iscrizione delle loro figlie e dei loro figli nelle scuole di ogni ordine e grado, non trovano nel modulo di iscrizione la possibilità di scegliere se inserire l’utilizzo del sardo nelle attività della figlia e del figlio”.

“È una precisa volontà – denunciano le associazioni -. L’Ufficio Scolastico Regionale, nella figura del suo direttore pro-tempore, non vuole dare seguito alla legge. Lo si faceva in passato. Nel 2013 la Regione e l’Ufficio Scolastico Regionale si misero d’accordo, dopo un movimento che coinvolse 150 comuni, per inserire in tutti i moduli di iscrizione di tutte le scuole la possibilità di scelta”. Ma l’iniziativa venne poi accantonata.

“In più, sconcerta che il presidente della Giunta e l’assessore competente, interpellati formalmente in merito diverse volte, non abbiano mai risposto. Sono d’accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale? Se non è così, lo dichiarino pubblicamente. Noi non ci fermeremo – concludono le associazioni -. Scriveremo a tutti i capigruppo, e chiediamo a tutte le sarde ed i sardi che hanno a cuore il sardo di unirsi per un unico, grande obiettivo: far diventare il sardo una lingua usata tutti i giorni a scuola”.

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