Spesso le iniziative più nobili nascono in maniera inaspettata. Come due giovani che, dopo anni cresciuti in un certo ambiente, passando davanti un parco, decidono che sono stanchi di vederlo sporco e abbandonato. Così decidono di andare a ripulirlo e, prima di farlo, scrivono su un gruppo Facebook della loro intenzione. Il risultato? Da oltre un mese, ogni domenica mattina, un gruppo crescente e intergenerazionale di una decina di volontari si riunisce per pulire la città, Macomer. Ad oggi hanno raccolto circa 100 buste da 120 litri di spazzatura, ovvero più di mille litri tra zona urbana, la vecchia area industriale dell’ex-ALAS e il Monte di Sant’Antonio. Buona parte dei rifiuti erano difficilmente smaltibili e altamente inquinanti.

“Sostanzialmente ci siamo sempre detti che dovevamo rompere lo stereotipo del ‘se non lo faccio io lo farà qualcun’altro’” raccontano i due giovani, Marco Fadda (26 anni) e Riccardo Vanoni (21 anni) e continuano “quindi ci siamo organizzati e lo abbiamo fatto. Abbiamo scoperto come muoverci col Comune rispetto ad autorizzazioni, fornitura buste e punto di raccolta, e pian piano stiamo cercando di fare sempre di più ogni domenica”.

Una sorta di Sunday for Future, ma con la differenza che anziché manifestare ogni venerdì per il clima, si ripulisce la propria comunità ogni domenica. Le attività sono state coordinate attraverso il gruppo Facebook “Sei di Macomer Se” fondato dall’avvocata Gianfranca Deriu, e ora mira a divenire una vera e propria realtà costituita del territorio, attraverso la fondazione di una pagina e un’associazione specifica dal nome “MaCome(r) Ti Ripulisco”. “Vorremmo far radicare nelle persone non solo un senso di rispetto per l’ambiente, magari partendo dai più piccoli per educarli, ma anche un senso critico verso tutte quelle persone che pensano che fare determinate cose per la natura sia solo una perdita di tempo o una rottura di scatole. Il nostro obiettivo dunque non è solo pulire ma anche istruire”.

Marco Fadda e Riccardo Vanoni sono attualmente studenti universitari a Sassari ma da diversi anni svolgono azioni di volontariato a Macomer, in particolare tramite l’APS ProPositivo e il Festival della Resilienza. “Questa è semplicemente l’ennesima dimostrazione di come non sia vero che i giovani non abbiano voglia di mettersi in gioco” continuano i fondatori dell’iniziativa “sono numerose le realtà giovanili e culturali di Macomer che si danno da fare e con la quale vorremmo collaborare. Il problema della nostra comunità spesso è l’abbandono pubblico e privato che rende tutto demoralizzante. Vorremmo fare la nostra parte per cambiare questa mentalità, valorizzare i luoghi, divenire un riferimento pratico e, soprattutto, sottolineare attraverso la stessa iniziativa, quanto ci sia bisogno di fare di più e quanto spetti a tutti fare la propria parte.”

Al gruppo di volenterosi si sono aggiunti anche la stessa Gianfranca Deriu, Valeria Ruiu, Dario Fadda, Andrea Sau, Diego Russo, Marino Porcu e Simone Betterelli che lanciano l’appello: “Chi vuole unirsi a noi per migliorare la città?”

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