Il 7 aprile 1995 cadeva il primo anniversario della morte di Kurt Cobain. Un evento molto sentito dai fan dell’icona musicale, così una decina di grandi reti televisive avevano deciso di trasmettere in contemporanea, tutte insieme, uno spettacolo dei Nirvana con filmati inediti. Video On Line, fondata a Cagliari appena quattro mesi prima da Niki Grauso, fece una diretta web per permettere anche agli utenti della rete di seguire l’evento e interagire con domande e commenti. Una cosa, all’epoca, del tutto rivoluzionaria.

Per realizzare l’omaggio online, arrivò nell’Isola nientemeno che il proprietario della Big Company, Greg Roselli, che insieme a Video On Line progettò un evento interattivo sui Nirvana. “La tecnologia digitale sta per cambiare il nostro modo di vivere, di lavorare, di chiacchierare. Avrà un impatto maggiore della rivoluzione industriale. Muta il modo di ricevere e scambiare informazioni, il modo di comunicare”, aveva detto Roselli.

E proprio nel giorno in cui venne dato l’annuncio dell’evento, arrivò nella sede di via Regina Elena il principe Luc Tshombe, erede al trono dello stato africano del Katanga che, accompagnato dall’europarlamentare Dacia Valent, voleva realizzare un progetto telematico nel suo Paese e si interessò così agli esperimenti di Video On Line.

Il 6 aprile, ventiquattro ore prima dell’omaggio a Kurt Cobain, nella sede di Video On Line fu organizzato un incontro fra tutti coloro che aveano partecipato al progetto di fronte a giornalisti e imprenditori per presentarlo. Tra questi, anche l’attore Luca Barbareschi che illustrò la filosofia del progetto e un tour mondiale nelle maggiori capitali internazionali: un vero e proprio tramite tra l’Europa e il resto del mondo.

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