(Foto credit: Ansa)

Tra i primi provvedimenti promessi dalla premier Giorgia Meloni c’era la cancellazione o il netto ridimensionamento del Reddito di Cittadinanza. Proposito sul quale il Movimento 5 Stelle ha promesso battaglia in Parlamento.

Ma negli ultimi giorni, la Meloni ha trovato opposizione anche in seno al suo governo. La ministra sarda Marina Calderone sta infatti opponendo resistenza alla volontà di rivedere le forme di assistenzialismo e lavoro da proporre agli italiani. Al suo fianco si sono schierati molti governatori, anche di centrodestra.

Secondo quanto riporta La Stampa, “La titolare del dicastero di Via Veneto non era presente al vertice politico di venerdì ma è contraria a tagli importanti al sussidio”.

Là Calderone ritiene che la stima di 900 mila «occupabili» non coincide con quella dell’agenzia per il lavoro, l’Anpal (660 mila), né tantomeno con quella dell’Inps che conta in questa categoria solo 372.000 persone. Secondo l’Istituto di previdenza occorre ad esempio tenere conto dei figli a carico e delle condizioni vissute dagli italiani di Regione in Regione.

Ecco perché l’intenzione di tagliare fondi al Reddito di Cittadinanza per finanziare altre soluzioni potrebbe rimanere al palo per molto tempo.

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