Un appello ai 377 Comuni della Sardegna e all’Anci, ai gruppi del Consiglio regionale, agli amministratori straordinari delle Province e alla Città metropolitana di Cagliari affinché sostengano la battaglia contro il drastico dimensionamento scolastico che, per effetto delle norme nazionali, comporterebbe un taglio di 42 autonomie sulle attuali 270.

Lo fa la Cgil regionale insieme alla Flc Cgil che, già da maggio scorso, aveva rivendicato un intervento concreto della Regione contro il provvedimento del Governo nazionale.

Intervento che, di fatto, al netto delle dichiarazioni di forte contrarietà alle norme, espresse dall’assessore regionale all’Istruzione Biancareddu, non c’è stato.

Cgil e Flc Sardegna chiedono quali atti conseguenti abbia compiuto e quali intenda portare avanti dal momento che altre Regioni si sono già mosse con ricorsi alla Corte Costituzionale e con altre azioni dirompenti, come quella della Toscana, il cui governo ha approvato una delibera nella quale mette nero su bianco la decisione di non recepire le nuove norme.

“Nell’incontro sulla rete scolastica che si è svolto pochi giorni fa l’assessore non ha chiarito quale sia la strategia che intende perseguire e, anzi, ci ha illustrato la bozza di un piano che si allinea pedissequamente ai dettami della norma nazionale” hanno spiegato le segretarie Cgil e Flc regionali Francesca Nurra e Emanuela Valurta che hanno partecipato all’incontro.

“Alla Giunta regionale chiediamo di seguire l’esempio della Toscana” hanno detto le segretarie Francesca Nurra e Emanuela Valurta sottolineando che gli interventi per migliorare il sistema scolastico sono altri: “Ad esempio, è indispensabile implementare il tempo scuola, garantire il tempo pieno e il tempo prolungato alle istituzioni scolastiche che lo richiedono, offrire servizi come mense, laboratori, trasporti, per combattere la povertà educativa”.

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