Una nuova tecnica è stata utilizzata per la prima volta dall’équipe di Neurochirurgia dell’Aou di Sassari che ha operato un paziente di 65 anni.

Si tratta della Xlif: consente la sostituzione del disco intervertebrale mediante approccio cosiddetto “laterale estremo” (eXtreme Lateral Interbody Fusion). L’uomo ha fatto rientro a casa, dopo tre giorni di degenza, senza mal di schiena.

Si tratta di una chirurgia vertebrale all’avanguardia. Una mininvasiva introdotta di recente che può essere utilizzata per il trattamento della patologia degenerativa della colonna vertebrale” spiega la neurochirurga Maria Antonietta Chessa.

Il paziente, in anestesia generale, viene posizionato su un fianco, sopra il lettino operatorio. Con una piccola incisione il neurochirurgo accede alla colonna vertebrale, con minimo trauma dei tessuti. Il neurochirurgo quindi, con la stessa tecnica usata in laparoscopia, inserisce tra le vertebre una protesi discale in titanio.

“Con questa metodica”, aggiunge il neurochirurgo Giosuè Di Pellegrini, “riusciamo a evitare il passaggio vicino alle radici nervose che non vengono toccate in alcun modo”.

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