(Foto credit: Ansa)

Il presidente della Sfirs, Tonino Chironi, è finito nel mirino della Corte dei Conti per aver omesso di comunicare alla società che presiede da quasi cinque anni, il collocamento in quiescenza dal 1° gennaio 2021, continuando così a percepire i relativi emolumenti.

Si parla di oltre 200mila euro che Chironi non avrebbe più potuto percepire, dato che si tratta di una società in house della Regione Sardegna e che vige una norma che vieterebbe espressamente ai pensionati di percepire anche lo stipendio pubblico.

Dopo le prime verifiche dei mesi scorsi, guidate dal Procuratore regionale, Bruno Tridico, il presidente della Sfirs non ha soddisfatto i magistrati contabili con le sue giustificazioni. Così la procuratrice Fabiana Olla, che segue il caso, ha fatto partire un atto di incolpazione nei confronti di Chironi.

Nei prossimi mesi, quindi, lo stesso sarà chiamato a difendersi davanti alla Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Sardegna, presieduta dalla giudice Donata Cabras.

L’udienza potrebbe essere già fissata entro la fine dell’anno.

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