Dopo quattro mesi di esercizio provvisorio, il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato ieri in tarda serata la legge Finanziaria 2025-2027, per un totale di circa 10 miliardi di euro. Si tratta della prima manovra della Giunta Todde, approvata con 31 voti favorevoli e 20 contrari, tutti della minoranza di centrodestra.
Una legge che, secondo il centrosinistra al governo, “guarda al futuro e distribuisce risorse strategiche” ma che, per l’opposizione, “arriva in ritardo, senza una vera visione e incapace di rispondere alle emergenze della Sardegna”. Gigi Rubiu di Fratelli d’Italia ha infatti definito ironicamente la finanziaria “una montagna che ha partorito un topolino”, mentre per Giuseppe Talanas di Forza Italia si tratta di una manovra che “lascia soli i territori che si stanno spopolando, per scelta e non per dimenticanza”. Anche Umberto Ticca, capogruppo dei Riformatori, ha espresso delusione, sottolineando come “la legge arriva tardi e non risolve nulla”.
Tra i temi che hanno generato più discussione in Aula figurano sanità, politiche sociali, enti locali e trasporti. In particolare, ha acceso il dibattito lo stanziamento da 30 milioni di euro per consentire alla Regione di partecipare al processo di fusione delle società di gestione degli aeroporti isolani, con l’obiettivo di avere un ruolo attivo nella governance del sistema. La continuità territoriale, sia aerea che marittima, è stata finanziata con 35 milioni per il 2025 e con 80 milioni per ciascuno degli anni successivi. La Regione ha inoltre previsto un investimento di 29 milioni per lo sviluppo dei treni a idrogeno, in linea con le nuove direttive europee sulla mobilità sostenibile.
Il capitolo più significativo del bilancio è senza dubbio quello della sanità, a cui sono destinati 4,2 miliardi di euro nel triennio. A questa somma si aggiungono 12 milioni per l’accordo integrativo con i medici di medicina generale, volto a rafforzare l’assistenza sul territorio. Per sostenere gli enti locali, la Regione ha previsto un Fondo unico da 100 milioni di euro nel triennio, di cui 60 milioni già nel 2025. Le Province riceveranno 20 milioni nel primo anno. Sempre nel 2025 sono stati stanziati 50 milioni di euro per il nuovo stadio del Cagliari, mentre al progetto Einstein Telescope, infrastruttura scientifica strategica per l’isola, sono stati destinati 2,5 milioni per le attività di comunicazione.
La lotta alla povertà è sostenuta con 35 milioni per il Reddito di inclusione sociale. Il comparto agricolo potrà contare su 12 milioni in risarcimenti per le aziende colpite dall’epidemia di Blue tongue. L’Università e l’artigianato riceveranno ciascuno 20 milioni. Infine, la gestione della raccolta differenziata nel Comune di Cagliari sarà supportata con 9 milioni di euro distribuiti nel triennio. Proprio quest’ultimo stanziamento ha suscitato le critiche dell’opposizione, che lo ha definito un “regalo” al sindaco Massimo Zedda, al centro delle polemiche per l’aumento della Tari.
Per il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, questa è una manovra “importante e strategica, approvata in pochi giorni e pensata per dare una visione di sviluppo alla Sardegna”. L’assessore al Bilancio, Giuseppe Meloni, ha sottolineato che “si è trattato di un lavoro lungo, ma partecipato, che ha portato a un risultato concreto e condiviso. Nonostante la fermezza dell’opposizione, non c’è stato vero ostruzionismo e siamo riusciti ad approvare una legge che sarà utile ai cittadini sardi”.
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