In Sardegna l’innovazione nelle imprese è ancora una sfida aperta. Solo il 40,1% delle aziende del territorio ha investito, tra il 2020 e il 2022, in attività volte a creare nuovi prodotti, servizi o migliorare i processi produttivi. A evidenziarlo è uno studio dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, elaborato su dati Istat.
Il dato colloca l’Isola al quart’ultimo posto nella classifica nazionale, ben distante dalle realtà più dinamiche come Marche (59%), Piemonte (58,3%) e Liguria (54,8%). Peggio della Sardegna fanno solo Basilicata, Calabria e Molise, quest’ultima fanalino di coda con il 34,2%.
Nel dettaglio, solo il 30,9% delle piccole imprese sarde ha introdotto innovazioni di prodotto, mentre è più diffusa l’innovazione di processo (50,2%). Un segnale che, secondo Confartigianato, evidenzia un ritardo strutturale e culturale, aggravato anche dal crollo del numero di brevetti depositati: appena 7 nel 2023, contro i 12 del 2022 (-43,26%), a fronte di una media nazionale stabile.
“Nonostante i grandi passi avanti fatti dalle aziende negli ultimi anni, ci rendiamo conto di quanto sia importante supportare le attività produttive nel loro quotidiano impegno per innovare, rinnovare e ricercare e rendere sempre più performante tutto il sistema economico isolano” afferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna.
“Non è più il momento di domandarsi se conviene innovare, la domanda giusta è: quanto costa non farlo? Le aziende che stanno rimandando la transizione tecnologica, per esempio, stanno già pagando il prezzo più alto in termini di competitività. Investire in innovazione non significa solo acquisire nuove tecnologie, ma anche formare personale qualificato e aggiornare le competenze interne”.
Confartigianato propone un piano strategico fondato su incentivi, formazione e accompagnamento, per sostenere le imprese nei percorsi di trasformazione. “Mai come oggi innovare significa anche avere una guida affidabile per evitare sprechi e investire nel modo giusto. Le risorse delle imprese sono limitate, e spendere male è un lusso che nessuno può permettersi” conclude Meloni”.
In Sardegna, l’innovazione si lega anche alla sostenibilità ambientale: il 37,9% delle piccole imprese che hanno innovato ha scelto azioni a basso impatto ambientale. Nel 33,8% delle piccole imprese l’implementazione di innovazioni si è tradotta in effetti ambientali positivi in fase di produzione e nel 27,1% in benefici ottenuti nella fase di consumo e utilizzazione dei beni e servizi. Tra gli effetti positivi più rilevati ci sono la riduzione dei consumi energetici, il taglio delle emissioni di CO₂, il riciclo dei materiali e l’utilizzo di risorse meno inquinanti.
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