Questo pomeriggio il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato il Disegno di legge 83/A con cui si è recepito il decreto legge nazionale “Salva Casa”.
D’altra parte, il decreto del governo non è stato accolto nella sua totalità. Nonostante le accese critiche mosse da Matteo Salvini di recente, in merito alla diminuzione della superficie minima dei monolocali per l’abitabilità, essa è rimasta di 28 metri quadri anziché 20.
Poco dopo l’approvazione, l’assessore all’urbanistica Francesco Spanedda ha commentato positivamente questo passo in avanti tramite un comunicato stampa: “Oggi dotiamo i cittadini sardi di uno strumento normativo adeguato a ottenere la conformità dei loro immobili in presenza di difformità non sostanziali, dando quindi la possibilità di disporre pienamente del proprio patrimonio”.
Secondo quanto riferito dall’assessore, la normativa sarda sarà più avanzata rispetto a quella italiana: “Stiamo recependo le modifiche relative allo stato legittimo degli immobili, così come quelle relative alle tolleranze costruttive, alle difformità di vario tipo e alle eventuali modalità di regolarizzazione. Non recepiamo le parti relative ai cambi di destinazione d’uso, perché la normativa adottata dalla Regione Sardegna è più avanzata di quella nazionale”.
“Non è necessario recepire l’intero testo della legge nazionale. Del resto – ha chiarito l’assessore – lo stesso “Salva Casa” permette di introdurre miglioramenti da parte delle Regioni”.
L’assessore ha poi concluso: “Un’operazione che guarda al futuro: stiamo procedendo con altre azioni di riordino normativo per accompagnare le nostre comunità verso un rapporto con l’ambiente costruito in un’ottica di qualità, dignità e sostenibilità”.
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