Notizie Lavoro Portovesme, Glencore in Parlamento per progetto litio | Ghirra: “Vigileremo”

Portovesme, Glencore in Parlamento per progetto litio | Ghirra: “Vigileremo”

L’ad Garofalo audito alla Camera: “Economia circolare, meno emissioni e continuità occupazionale”, ma il territorio resta in allerta

Ieri pomeriggio, durante un’audizione presso la Commissione Attività Produttive della Camera, l’Amministratore Delegato di Glencore Italia, Roberto Garofalo, ha illustrato i dettagli del progetto strategico per il recupero del litio a Portoscuso. Un piano da 400 milioni di euro, che rientra tra i 4 progetti italiani sulle materie prime critiche riconosciuti strategici dalla Commissione europea, su un totale di 47 a livello continentale.

Il progetto dovrebbe partire nel 2028, ma già oggi solleva speranze e timori in un’area fortemente segnata da anni di deindustrializzazione, inquinamento ambientale e crisi occupazionale. Dopo la chiusura delle linee produttive di piombo e zinco nella stessa area, con centinaia di lavoratori coinvolti in cassa integrazione, Glencore propone ora un nuovo ciclo industriale.

Secondo quanto prevede il progetto, la Portovesme srl sarà trasformata in un hub per il trattamento e riciclo di batterie esauste, con una capacità di 50mila tonnellate annue, equivalenti a circa 600mila batterie. Si punta a recuperare fino al 95% dei materiali contenuti (litio, nichel, cobalto e manganese) mentre la grafite residua sarà impiegata per alimentare i forni Waelz, sostituendo il carbone oggi importato. Il progetto prevede anche la produzione di sottoprodotti chimici destinati ad aprire nuove filiere e opportunità imprenditoriali.

Durante l’audizione, l’ad Garofalo ha sottolineato che il nuovo impianto sarà meno energivoro rispetto ai precedenti, con emissioni di CO₂ fortemente ridotte, massimo rispetto dei vincoli ambientali e di sicurezza, con l’obiettivo di riutilizzare gli impianti esistenti sfruttando le competenze del personale locale.

Garofalo ha anche assicurato che, fino all’attivazione dell’hub, l’azienda si impegna a mantenere la continuità occupazionale per i dipendenti della Portovesme srl, in attesa delle necessarie autorizzazioni ambientali da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

“Il progetto ha destato forti preoccupazioni in un territorio segnato negli anni da industrie pesanti, inquinamento e abbandono” ha commentato la deputata sarda di Alleanza Verdi Sinistra, Francesca Ghirra. “L’ad Garofalo ha ribadito che il nuovo progetto rispetterà a pieno i vincoli ambientali e della sicurezza, consentirà di accedere a nuovi finanziamenti europei, consumerà quote di energia nettamente inferiori alle linee piombo e zinco, produrrà emissioni di anidride carbonica molto più contenute, prevedendo di rifunzionalizzare gli impianti già esistenti grazie alle competenze della forza lavoro della Portovesme srl e, sino all’attivazione del progetto, l’azienda si è impegnata a garantire continuità occupazionale. Vigileremo sull’evoluzione di questo importante progetto e sulla continuità operativa della Portovesme srl”.

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