Accessibilità, migliore utilizzo della comunicazione e delle tecnologie a servizio dei beni culturali, oltre che condivisione delle buone pratiche di gestione integrata di siti e paesaggio. Sono questi “gli strumenti essenziali da cui partire per la ripresa del settore turistico culturale sardo e, più in generale, dell’intero Paese”. È il messaggio lanciato da istituzioni ed esperti del settore, da Barumini, in occasione del convegno: “Musei e luoghi della cultura a Confronto. I nuovi strumenti di comunicazione”, che ha aperto la settima edizione dell’Expo del turismo culturale in Sardegna.

In occasione di Expo e della mostra mostra Humanum da Su Nuraxi a Pompei’, arriva anche il saluto del presidente della Regione, Christian Solinas. “Barumini e Pompei, così apparentemente lontane, vivono un gemellaggio e una profonda unione nelle testimonianze del loro passato, accomunando storie di vita, di civiltà, di umanità che assumono una particolare importanza – dice – ringrazio dunque il Museo di Napoli, i suoi archeologi, i suoi dirigenti, e la Fondazione di Barumini per questa iniziativa che proietta ancora una volta Su Nuraxi ai vertici del panorama internazionale insieme alle meravigliose testimonianze pompeiane. L’esperienza di Barumini rappresenta un grande risultato che certifica le enormi potenzialità, anche turistiche, del patrimonio storico e culturale della nostra Sardegna sul quale stiamo costruendo un nuovo modello di crescita legato all’economia della cultura”.

Per il presidente “il modello Barumini è una scommessa vincente di un sistema perfettamente integrato che, mettendo insieme archeologia, enogastronomia e tradizione, ha creato un circuito virtuoso che rappresenta la prima azienda del territorio – continua – l’aumento progressivo di visitatori conferma il positivo sforzo di promozione fatto dalla Giunta regionale, che fin dal primo momento ha puntato sulla valorizzazione dello straordinario patrimonio identitario della nostra Isola che consideriamo strumento fondamentale di sviluppo e promozione dell’isola”.

Lilliu (Fondazione). L’appuntamento, al via al Centro Giovanni Lilliu, si pone anche quest’anno come evento di primo piano in Sardegna per “creare un ulteriore momento di confronto tra operatori dei beni culturali, artigianato artistico e turismo, veicolo per lo scambio di buone pratiche e conoscenze”, sottolinea Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini sistema cultura che organizza l’Expo insieme al Comune di Barumini, aprendo la due giorni dedicata all’evento. Expo che torna ad accogliere i visitatori dopo il momento più duro della pandemia che “ha cambiato il nostro modo di vivere”, aggiunge Lilliu, ma che può essere di buon auspicio per “la ripartenza di un comparto strategico per le nostre comunità locali”.

Barumini e Pompei. Appuntamento clou della giornata l’inaugurazione della mostra Humanum da Su Nuraxi a Pompei’. Nata dalla collaborazione tra la Fondazione e il Museo Archeologico di Napoli, l’allestimento visitabile da oggi sino al 10 gennaio 2022, permette ai visitatori di ammirare le bellezze di 106 reperti inediti provenienti dagli scavi di Pompei e dalle città vesuviane. Sarà possibile fare un viaggio tra ceramiche e bronzi, vetri e iscrizioni in ‘osco’ e ‘volsco’ e, per gentile concessione del Parco archeologico di Pompei, ‘l’uomo seduto’, copia di un calco di una vittima della storica eruzione che distrusse la città nel ‘69 dopo Cristo.

Apre la mostra, la sezione della Sardegna dedicata alla frequentazione dell’isola dal settimo secolo avanti Cristo all’età imperiale. “Barumini è la Pompei della civiltà nuragica – commenta Sebastiano Deva, art director del progetto – con la mostra celebriamo il connubio tra i due siti patrimonio Unesco dell’umanità. Questo passo, in prospettiva, può conferire a Barumini un nuovo ruolo propulsore di ricerca in nuove campagne di scavo per far affiorare nuovi reperti e siti”.

Beni culturali.  Durante la prima giornata è stato fatto un approfondimento sui temi connessi allo sviluppo degli strumenti utili alla diffusione delle buone pratiche di tutela e sviluppo della cultura, soprattutto in un momento come questo dove il settore “ha sofferto più di altri la pandemia, danneggiando grandi parti dell’economia territoriale di tante comunità locali”, rilancia il sindaco di Barumini Michele Zucca mandando anche un segnale di fiducia “che storia, arte e cultura siano capaci di essere protagonisti della ripartenza”. Sulla necessità di credere sempre di più nel valore dell’arte e della cultura italiana parla Gianluca Lioni, portavoce del ministro della Cultura Franceschini. “Lo sviluppo e la nascita di soggetti posizionati nella valorizzazione della cultura arricchiscono l’offerta del sistema museale sardo e italiano – sottolinea – sappiamo tutti che l’aumento degli attrattori nei sistemi culturali hanno l’effetto virtuoso di aiutare il turismo sostenibile che parte dalla cultura”. Cultura è anche “condivisione di esperienze che varcano i confini regionali e abbracciano il Mediterraneo, bacino di relazioni culturali e suggestioni che uniscono i popoli, anche provenienti da lontano”, aggiunge Paolo Giulierini direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. 

“Dobbiamo riflettere – dice – su come armonizzare e selezionare le buone pratiche di gestione che abbiamo per offrire un riferimento alle politiche nazionali in questo settore”. Tra gli altri passaggi emersi dalla giornata inaugurale dell’Expo anche il concetto di “tutela che non può essere disgiunta dalla valorizzazione”, dice Maura Picciau (Soprintendenza del Sud Sardegna) e di “tutela e valorizzazione che devono essere legati alla gestione dei beni culturali – sostiene Claudio Bocci (Federculture) – concetti che trovano a Barumini una piattaforma a cui guardare per l’offerta culturale di qualità in grado di mettere in moto lo sviluppo”. Dell’importanza dei musei per la cultura e della necessità di continuare a lavorare in rete con gli altri siti ha parlato invece, Francesco Muscolino direttore della Direzione Regionale Musei Sardegna, mentre Valentino Nizzo, Museo nazionale etrusco Villa Giulia, ha posto l’accento sul valore della comunicazione per “arrivare al cuore delle sensazioni delle persone”.

Sempre in tema di comunicazione nel settore culturale, Giuseppe Melis, docente di marketing all’Università di Cagliari dice: “per essere efficaci servono obiettivi chiari, conoscenza della propria identità, scelta di mezzi più efficaci e messaggi che tengano conto del pubblico”. Secondo l’archeologa Elisa Bonacini, inoltre “il vero valore della cultura, anche sociale, sta nella capacita di tessere relazioni con connessioni bidirezionali e non autoreferenziali”. 

Su questo filone, secondo Tonino Chironi, segretario generale della Fondazione Barumini sistema cultura “Expo anche quest’anno è l’occasione per dare impulso all’economia non solo di Barumini ma anche del territorio – dice – il Covid, con gli strumenti attivati per contenere la pandemia ha insegnato che è necessario mettere la tecnologia al servizio del sistema di digitalizzazione della promozione e comunicazione. In quest’ambito per la formazione continua del personale della Fondazione saranno decisive le parole: innovazione e competitività”.

Altri eventi. Intanto l’appuntamento con l’Expo è proseguito per tutta la giornata con le visite agli stand espositivi, con in vetrina le eccellenze dell’artigianato artistico, dell’agroalimentare e della cultura nello splendido scenario davanti al sito Unesco di Su Nuraxi, ma anche laboratori didattici della Fondazione Barumini e quelli ‘del Gusto’ curati da Slow Food Sardegna. A tarda sera il concerto ‘Nuragika’, con Gavino Murgia, Marcello Peghin, Alessandro Garau, Luigi Lai e tenore Gòine di Nuoro. Domani, per la seconda giornata, grande attesa per il Wine Festival con i prodotti enologici di 10 cantine e soprattutto il via alle visite guidate notturne precedute dal ‘Photowalk al tramonto’. Ancora visitabile, al centro G.Lilliu, la mostra ‘Mario Cesare, dalla tela dipinta alla forma scolpita’ e, sempre domani, verrà presentato il catalogo della mostra.

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