“Che lievità, che liberazione dev’essere stata per molti degli spettatori ieri poter sentire finalmente scandita a voce alta da Barbara Palombelli la convinzione segreta ma diffusa che la colpa della morte delle donne sia delle donne stesse”, scrive in un commento piccato sul suo profilo Instagram la scrittrice Michela Murgia riguardo l’intervento della giornalista Barbara Palombelli. Durante la trasmissione televisiva Lo Sportello di Forum, infatti, la giornalista avrebbe commentato dei casi di femminicidio e violenza sessuale dicendo che le donne, vittime dell’accaduto, se la sarebbero andata a cercare.

“Nella pretesa indignazione generale – prosegue Murgia – è però facile prendersela con Palombelli, così si può ipocritamente far finta che non sia quello il racconto nazionale che quotidianamente si fa della violenza di genere in Italia. Quel racconto viaggia in modo più o meno esplicito su tutti i media, che a ogni donna uccisa per movente patriarcale rafforzano il pregiudizio che gli uomini siano eterni irresponsabili dei loro gesti, mai agenti, sempre re-agenti”.

Ad essere responsabili, per Murgia, sono tutti i media che ogni giorno pubblicano titoli del tipo “L’ha uccisa perché lei voleva lasciarlo”, descrivendo ogni femminicidio come la reazione a un’ingiustizia emotiva. Le notizie vengono date sempre dal punto di vista degli assassini, con tanto di scuse e alibi.

“Questa scelta narrativa, di cui Palombelli – conclude Murgia – è solo l’interprete più scalcagnatamente esplicita, è scellerata e gravida di conseguenze terribili per le donne, eppure viene presa tutti i giorni a ogni livello della comunicazione. Se l’unica consolazione che possiamo darci è considerare che dieci anni fa non si sarebbe sollevato alcun polverone per quelle dichiarazioni, la speranza è che oggi quella polvere in caduta seppellisca ogni testata, ogni trasmissione, ogni notiziario dove ancora si insinua che le donne siano responsabili della loro mattanza”.

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