Nell’antica necropoli romana di Bonaria son stati ritrovati una mole di rifiuti abbandonati, tra buste dell’umido e oggetti di plastica lasciati lì a marcire. La denuncia arriva dal consigliere comunale e presidente della commissione Patrimonio e sicurezza di Cagliari Marcello Polastri (Sardegna Forte): “Archeologia urbana scambiata come mega pattumiera, sono inorridito”.

“A pensare che a due passi da questa zona archeologica – ha spiegato il consigliere comunale –  è presente un contenitore per la spazzatura, costantemente ripulito dagli operatori ecologici i quali, però, non possono mica calarsi sottoterra per raggiungere i sacchetti di immondizia”.

Pronta la risposta dell’assessore all’Ambiente Giorgio Angius: “Purtroppo abbiamo scoperto, grazie alla segnalazione contenuta nell’interrogazione di Marcello Polastri, che l’appalto della raccolta dei rifiuti solidi urbani approvato in passato, non contemplava quest’importante zona”, il sito archeologico infossato nella scalinata monumentale che conduce alla Basilica di Bonaria. Sito che, assicura l’assessore Angius, verrà ripulito, nell’immediato futuro, e in modo costante.

Occorrerà dunque uno sforzo maggiore anche da parte degli operatori ecologici che dovranno calarsi nella cavità sotterranea, simile ad una grande vasca scavata nella roccia calcarea, profonda quattro metri circa e larga una decina, con innumerevoli arcosoli scavati nelle pareti rocciose e che oggi sono deturpati da sacchetti di spazzatura lanciati da anonimi. Un problema ad oggi non ancora affrontato, che però cederà il posto alla pulizia e all’attenzione costante.

Una novità, dunque, per il futuro della città a misura d’uomo e che continua a lottare contro l’abbandono smodato e abusivo,  di immondezza.

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