Anche questo sabato, per la sedicesima settimana consecutiva, i No green pass si sono incontrati in piazza Garibaldi a Cagliari per sostenere le proprie rivendicazioni, legate alla libertà di scelta sui vaccini e alla richiesta di abolizione del così detto “certificato verde”.

Cinquecento persone, secondo la Questura, hanno manifestato pacificamente, come tutte le volte precedenti. Raduni e manifestazioni sono stati vietati in moltissime piazze d’Italia, ma non a Cagliari, dove il prefetto Gianfranco Tomao ha autorizzato l’appuntamento settimanale, motivando il suo “sì” con il fatto che i cortei che si sono svolti finora a Cagliari hanno sempre rispettato le norme, comprese quelle sull’ordine pubblico.

Ma cosa succederà se la tensione dovesse salire? “Dal 10 novembre saranno vietati i cortei, e questo vale per tutte le manifestazioni, non solo per quelle no vax”, ha confermato il sottosegretario dell’Interno M5s Carlo Sibilia intervistato da Rai Radio1. “Continuare così ogni fine settimana, dopo 15 fine-settimana, con le città che vengono messe in ginocchio da ogni tipo di protesta. Va bene manifestare ma quando assistiamo a scene come alcune di quelle che abbiamo visto…”, ha detto, ospite di ‘Un giorno da pecora’.

E se non si rispettassero le regole e si facesse il corteo? “Si interromperà la manifestazione perché si contravverrebbe alla legge. In quel caso ci sono le forze dell’ordine”, ha replicato. Quanto alle manifestazioni in forma statica, come i sit in, ha aggiunto il sottosegretario, “si devono tenere le distanze ed indossare la mascherina laddove ci sono assembramenti. Siamo a 15 settimane di fila di cortei con situazioni che sfociano nella cronaca di ogni giorno, creando problemi alla sicurezza pubblica. Mi auguro siano misure momentanee e circoscritte”.

Intanto sta per scoccare l’ora in cui si deciderà il futuro delle scorie nucleari. Per stabilire quale sarà il sito del Deposito nazionale delle scorie nucleari la Sogin (la Società pubblica per lo smantellamento degli impianti nucleari) ha da tempo avviato un  Seminario nazionale previsto nel processo di consultazione pubblica per la realizzazione dell’impianto.

Dopo aver discusso le osservazioni (di enti locali, aziende, associazioni e cittadini) arrivate dai territori dove – secondo la Cnapi del 5 gennaio scorso, la Carta delle aree potenzialmente idonee – ora sorgerà il Deposito. Sessantasette sono i luoghi  individuati in sette Regioni: Piemonte, Toscana, Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Sogin aveva annunciato la conclusione del Seminario il 24 novembre, dunque fra pochi giorni, in modo che il 15 dicembre dovrebbero essere pubblicati gli atti finali. Dunque, sulla base dei lavori del Seminario, la Sogin dovrebbe avere già pronta a Carta definitiva delle aree idonee per il deposito, la Cnai. In base a questa, spetta al governo individuare il sito definitivo. Questa Carta dovrebbe già essere nelle mani dei ministri di Mario Draghi. Se ne sta discutendo? Dove andranno le scorie? E i manifestanti contrari alla decisione finale potranno esercitare il proprio dissenso?

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