Il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale Francesco Agus lancia un duro attacco al presidente della Regione Christian Solinas. Nel suo ultimo post su Facebook sono tre i temi su cui sferra l’attacco alla maggioranza, o meglio: “Tre fatti inconfutabili che spiegano come la Regione stia navigando in acque torbide come mai prima d’ora”, scrive Agus.

Il primo punto riguarda la Legge Omnibus, “quella che ad agosto – commenta il capogruppo dei Progressisti – era considerata urgentissima […]. Ecco, quella legge non esiste – spiega Agus – O meglio: ancora non esiste. Perché distanza di 21 giorni dall’approvazione la legge non è ancora stata pubblicata sul BURAS. Considerando la chiusura della Ragioneria prevista il 30 novembre e il fatto che per rendere esecutivi gli stanziamenti più importanti occorrono 42 delibere è chiaro come la grandissima parte delle risorse non saranno spese”.

Altro punto, le nomine dirigenziali. “È stato finalmente nominato, dopo sei mesi, il Segretario generale – continua Agus -, la figura centrale creata dalla legge 10 ex dl 107 ‘poltronificio’ che dovrebbe rivoluzionare l’amministrazione regionale. Però non si sa ancora quanto percepirà di stipendio, se sia o meno in quiescenza e quanto durerà il suo incarico. Niente di grave: si è aspettato tanto, si può aspettare ancora. Se non fosse che ad oggi in Regione 9 direzioni generali su 24 non hanno guida. Tra queste la forestale, l’ambiente e forestas, come durante i fatti del Montiferru, il Centro regionale di Programmazione, il Turismo, gli enti locali”.

Il capogruppo dei Progressisti passa poi ai debiti fuori bilancio. “Ieri in Commissione finanze è iniziata la discussione dei debiti fuori bilancio. Tra questi – spiega Agus – centinaia di migliaia di euro riguardano le utenze non pagate dall’amministrazione regionale negli ultimi mesi: bollette del telefono, canoni di leasing, spettanze dovute per servizi. Per quale motivo un ente pubblico si comporta come un inquilino moroso e malu pagadori? Perché nei mesi scorsi, non avendo un bilancio approvato, la Regione non ha potuto saldare i propri conti, nemmeno quelli relativi alle più basilari spese di funzionamento. Gli uffici non sono rimasti isolati e al buio solo perché gli operatori hanno deciso, in deroga, di continuare la fornitura. Una figura di tolla, per usare un eufemismo”.

Il Consiglio – conclude Agus – fa leggi che non hanno nessun effetto. La Giunta nomina dirigenti che non compiono alcun atto. Il Presidente, per non sbagliare, non partecipa né alla Giunta, né al Consiglio. E nel mentre la regione vivacchia, sperando di mettere su il tanto per evitare che stacchino la luce”.

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