È ufficiale: per avere un menù vegetariano o vegano a scuola non è necessario presentare alcun certificato medico, ma è sufficiente la richiesta di un genitore. A stabilirlo è il Decreto ministeriale pubblicato nella Gazzetta ufficiale “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica”.

La questione era ancora confusa, tant’é che la precedente giunta a Roma aveva richiesto il certificato medico per via di alcune diciture non chiare di un documento diffuso lo scorso anno.

Il Decreto ministeriale a riguardo ha messo fine al dibattito una volta per tutte. Nel testo si legge che “la prescrizione medica non si riferisce alle diete per fini etici/culturali/religiosi”. Subito è intervenuta l’associazione animalista LAV (Lega Anti Vivisezione): “Le Linee Guida ministeriali per la ristorazione scolastica stabiliscono fin dal 2010 che, non essendo una malattia, la scelta etica e culturale vegana o vegetariana di una persona, di una famiglia, così come le scelte alimentari religiose, non sono sindacabili né attestabili o certificabili da un medico”.

Del resto, anche nell’Isola il tema del menù delle mense scolastiche aveva scaldato gli animi degli ambientalisti, ma rispetto a un’altra questione: l’aggiunta o meno della carne d’agnello sardo. C’è chi sostiene la produzione made in Sardinia e chi invece vorrebbe eliminare definitivamente la carne dall’alimentazione scolastica per insegnare, fin da piccoli, una maggiore “responsabilità etica” nei confronti dell’ambiente circostante.

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