Con il cuore, con la forza della disperazione, il Cagliari rischia di affondare all’Arechi contro la Salernitana galvanizzata dalla cura Nicola e invece all’ultimo minuto di un recupero lunghissimo (9 minuti) strappa un pareggio con Altare, servito da Baselli, che fa ancora sperare. In un match che metteva in palio tre punti fondamentali in ottica salvezza i rossoblù possono guardare al bicchiere mezzo pieno, seppure la situazione sia ancora drammatica.

Mister Agostini, all’esordio sulla panchina rossoblù dopo l’addio di Walter Mazzarri, manda in campo dal primo minuto Cragno, Ceppitelli, Lovato, Altare, Bellanova, Deiola, Grassi, Rog, Lykogiannis, Joao Pedro e Pavoletti.

Lykogiannis è evanescente, Grassi e Deiola a centrocampo combinano poco, manca la qualità di Marin e dalle fasce non arriva un cross che sia uno per il povero Pavoletti. Nel primo tempo i rossoblù sono vivi, nella ripresa però prendono gol su calcio di rigore realizzato da Verdi. Nel finale succede di tutto. Il Cagliari va in attacco a testa bassa, prima c’è un rigore dato e negato dal Var al 91mo minuto, poi, quando tutto sembra ormai finito, il pareggio di Altare allo scadere dei minuti di recupero.

Il pareggio lascia il Cagliari una situazione drammatica (29 punti e terzultimo posto, uno in meno proprio della Salernitana e uno più del Genoa). Ora saranno decisive le sfide in casa contro l’Inter e l’ultima partita stagionale in trasferta a Venezia.

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