“La siccità e le temperature sempre più torride, gli incendi che non risparmiano più nessuno, sono segnali percepibili di mutamenti climatici sui quali è necessario intervenire il prima possibile. L’emergenza richiede di adottare tutte le misure possibili e più efficaci nell’immediato. Ma ci sia chiaro che la sciagurata invasione russa dell’Ucraina è anche una guerra che Putin ha scatenato contro l’ambiente”.  Lo afferma la presidente della Commissione Lavoro della Camera Romina Mura (PD), a fronte degli allarmi per la diminuzione delle riserve d’acqua e per il caldo torrido che colpisce vaste aree del Paese.

Per la parlamentare “la volontà di potenza di Putin potrebbe provocare uno stop alla transizione energetica e alla sostenibilità, obbligando addirittura a tornare al carbone. Non solo le vittime sul campo, i civili massacrati e milioni di profughi, ma anche  un duro colpo al clima, alla natura e alle colture. Tutto si tiene e anche per questo – conclude – lo zar va fermato”.

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