Pazienti con gravi patologie in attesa di ricovero occupano da giorni l’obitorio e le barelle. Infermieri che devono occuparsi della terapia quotidiana, togliendo tempo ai pazienti in arrivo, oss costretti a fare i giri letto con l’ausilio dei tirocinanti. Inoltre pazienti in codice verde costretti ad attendere in ambulanza anche 18 ore prima di entrare.

Benvenuti al Pronto Soccorso dell’Ospedale di San Gavino, diventato a tutti gli effetti un reparto ospedaliero. A denunciare la situazione critica del nosocomio del Sud Sardegna è il Segretario Provinciale della FIALS Sanluri Giampaolo Mascia.

“Gli elevatissimi carichi di lavoro, le note gravi carenze di organico, la chiusura ai ricoveri della S.C. Medicina uniti alla recrudescenza estiva della pandemia da covid 19, stanno infatti portando la struttura verso una pericolosa implosione – scrive -. Questo ha determinato una vera e propria trasformazione da struttura deputata alle urgenze emergenze a reparto di degenza, certificato pienamente dal numero incredibile di pazienti presente sia in osservazione breve che dentro il pronto soccorso stesso, dove i pazienti arrivano anche a stare giorni cambiando di fatto le caratteristiche stesse dell’assistenza. Il personale sanitario in tali circostanze dimostra, se mai ve ne fosse ancora bisogno, un attaccamento al lavoro encomiabile, ma nulla può contro i suoi numeri limitati. Infatti il numero di infermieri, oss e medici risulta assolutamente inadeguato in relazione ai gravosi carichi di lavoro sopracitati, affinché possa svolgere qualitativamente al meglio la propria attività sanitaria senza esporsi al rischio elevato di errori di natura professionale e soprattutto contro una quantità assolutamente rilevante di stress da lavoro correlato accumulato. Quest’ultima, è una condizione che si manifesta quando vi è una situazione di squilibrio comportata da richieste in ambito lavorativo che superano le capacità dell’individuo stesso a far fronte a tali richieste. Il Legislatore, riconosciutane l’importanza, ha pertanto previsto delle sanzioni, cui vanno incontro i datori di lavoro e i dirigenti che non ottemperano a quanto previsto dalla vigente normativa (Dlgs 81/2008, TESTO UNICO SULLA SICUREZZA DEL LAVORO). A questo va inoltre aggiunto il fatto che se il personale oss deve spostarsi per un trasferimento di un paziente presso altra struttura sanitaria, l’assistenza al paziente rimane giocoforza sulle spalle degli infermieri, di fatto demansionandoli”.

Per questo, afferma Mascia, la FIALS chiede al Direttore Generale della ASL Medio Campidano di attivarsi affinché, con la massima urgenza, vengano poste in essere tutte le azioni necessarie volte a garantire l’immediata assunzione di personale infermieristico, oss e medico, secondo tutte le forme previste e, si avvisa fin da ora che in difetto, a tutela dei lavoratori interessati, attiverà tutte le azioni più opportune, nessuna esclusa”.

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