La notizia l’aveva data il consigliere regionale dei Progressisti Massimo Zedda durante un incontro elettorale promosso dalla candidata alla Camera Francesca Ghirra: nonostante il bando provvisorio prevedesse un impegno fino al maggio 2023, qualche settimana fa Ita e Volotea hanno comunicato alla Regione Sardegna l’impossibilità di continuare a erogare il servizio di trasporto aereo in continuità territoriale senza compensazioni a causa degli alti costi del carburante.

“Senza un sistema adeguato di compensazioni economiche, questo regime tariffario non risulta sostenibile e costringe Volotea, nonostante la volontà della compagnia di rimanere a lungo termine in Sardegna, a cessare anticipatamente i voli, con conseguenti ricadute occupazionali dirette e sull’indotto”, ha spiegato ieri in una nota Volotea, confermando il suo recesso a partire da 12 febbraio anziché metà maggio per i voli agevolati “a fronte dell’aumento dell’inflazione e dell’attuale costo del carburante. La continuità rappresenta un importante strumento di sostegno agli spostamenti dei cittadini e viene effettuata dalle compagnie aeree a prezzi al di sotto di quelli di mercato – spiega Volotea – ma senza un sistema adeguato di compensazioni economiche, questo regime tariffario non risulta sostenibile e costringe Volotea, nonostante la volontà della compagnia di rimanere a lungo termine in Sardegna, a cessare anticipatamente i voli, con conseguenti ricadute occupazionali dirette e sull’indotto”.

Ma cosa succederà ora sui cieli sardi a partire dal prossimo febbraio?

E’ chiaro che la situazione preoccupa non poco i cittadini sardi e i lavoratori del comparto dei trasporti. I sindacati fanno sentire la loro voce, preoccupati anche dalle manovre sulla gestione degli aeroporti dell’isola.

Eppure – come ormai accade da anni – probabilmente dal prossimo febbraio non succederà assolutamente nulla di diverso dal solito.

Come ha assicurato qualche giorno fa l’ex assessore regionale ai Trasporti prima di dare le dimissioni, il bando sulla nuova continuità con le compensazioni è già pronto e sta per essere pubblicato. Dunque – dando per scontato che le due compagnie che avevano dato la disponibilità a garantire il servizio senza compensazioni siano disponibili a volare a maggior ragione con le compensazioni – la nuova continuità territoriale (di fatto uguale alla vecchia) entrerà semplicemente in vigore con due mesi di anticipo.

Il nuovo bando sarà più o meno la fotocopia di quello attuale in termini di frequenze per le compagnie che, stavolta con la compensazione, garantiranno lo stesso servizio alle stesse tariffe.

Insomma il “nuovo” modello di continuità territoriale, basato su un oligopolio di poche compagnie aeree, perpetuerà la situazione di incertezza che da anni perdura sui cieli della Sardegna. Senza alcuna possibilità di cambiare radicalmente impostazione e utilizzare ad esempio – come auspicato da più esperti – un modello simile a quello spagnolo che – invece di uno stanziamento a favore di una o due compagnie aeree – prevede un contributo ai singoli viaggiatori residenti in Sardegna spendibile con qualsiasi vettore. Sistema che garantirebbe una maggiore concorrenza e probabilmente prezzi migliori.

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