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Si conferma l’agnello il Re della tavola a Pasqua. Lo dice il Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna IGP (Contas) che certifica circa l’85 per cento degli agnelli allevati dai pastori sardi.
A confermarlo la presenza dell’agnello nel 90 per cento dei punti vendita, dove hanno quasi tutti il marchio IGP.

“Questo dato ci dice che i cittadini per Pasqua vogliono portare a tavola l’agnello e lo vogliono sardo, garantito e sicuro” spiega il direttore del Contas Alessandro Mazzette impegnato a coordinare la vigilanza capillare che si sta effettuando per garantire e assicurare, allevatori e consumatori, sul rispetto dell’origine, delle modalità di allevamento e le caratteristiche organolettiche, fino al confezionamento.

Il marchio IGP, infatti, identifica e certifica il prodotto e garantisce che tutte le caratteristiche del disciplinare siano state rispettate. Un ulteriore garanzia arriva anche dalla nuova forma di identificazione degli agnelli sulla Banca Dati Nazionale (BDN), di fatto un nuovo strumento che permette l’identificazione informatizzata dei capi, con esatta rintracciabilità dell’allevamento di provenienza degli agnelli di Sardegna IGP e del percorso dal produttore al consumatore.

L’agnello sardo si conferma dunque il simbolo della Pasqua: lo cucineranno nella maggior parte delle famiglie sarde e in molte di quelle del resto dello Stivale. A differenza del Natale, infatti, quando nelle altre regioni italiane, per tradizione, si consumano altri secondi, a Pasqua l’agnello è il re incontrastato della tavola.

Per Natale si macella la maggior quantità di agnelli di Sardegna IGP, oltre il 40 per cento della produzione. Molti di questi sono destinati all’esportazione. Per Pasqua, invece, se ne lavora il 25%, ma la quasi totalità è consumata in Italia. A farla da padrone quest’anno sono le regioni del centro nord Italia, dove si venderà il 45% del prodotto. La qualità dell’agnello tra l’altro quest’anno è anche più alta rispetto agli anni scorsi grazie al clima mite che ha favorito la crescita nei pascoli delle essenze primaverili. Le quantità, invece, viste anche le tendenze all’acquisto, si prevedono non sufficienti a soddisfare tutta la domanda e pertanto dal CONTAS si invitano i consumatori ad affrettarsi nell’acquisto.

“È la conferma che i cittadini vogliono portare a tavola il cibo naturale e locale, sicuro e garantito – afferma il presidente del Contas Battista Cualbu -. Prodotti, come l’agnello, che oltre ad essere sani e buoni, hanno una forte identità e legame con il territorio e la tradizione a differenza di quello sintetico, creato in laboratorio con cellule staminali in provetta, rifiutato da 7 italiani su 10 e adesso, grazie al disegno di legge approvato martedì scorso dal Consiglio dei Ministri, non potrà essere prodotto e commercializzato in Italia”.

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