Più di 15 mila follower su Instagram, tanti video che testimoniano escursioni in luoghi noti e meno noti della Sardegna. Sopra c’è il suo marchio di fabbrica da videomaker e guida.
Si scrive “Un sardo incammino“, si legge Nicola Anardu. Un giovane che mostra l’Isola secondo il proprio occhio da grande appassionato di trekking (e non solo). Ci ha raccontato come è nato il piacere di scoprire la sua terra e come è presto diventato un lavoro.
Quando inizi ad appassionarti alle escursioni, qual è la molla che ti spinge verso quel settore?
Mi ha sempre affascinato sin da piccolo l’idea di avventurarmi nei boschi ed esplorare la natura. Ma da piccolo, non avendo avuto amici con cui condividere questa passione, alla fine l’ho messa un po ’ da parte sino a quando non mi sono iscritto agli scout. Lo scoutismo ha riacceso in me quella voglia di avventura e il desiderio di esplorare la montagna.
Quando hai iniziato a fare escursioni e qual è stato il primo impatto? Era come te l’aspettavi oppure diverso?
Sono cinque anni che pratico escursionismo e se posso faccio almeno un trekking alla settimana. L’impatto non è mai cambiato ed è esattamente come me l’aspettavo, mi meraviglio ancora come un bambino di fronte alla straordinaria bellezza che regala la natura, come ad esempio una roccia, un albero, il volo di un falco, il canto della cicala o lo scorrere dell’acqua lungo il ruscello. Camminare in mezzo alla natura mi rilassa e mi dona tanta serenità, mi aiuta a connettermi con me stesso.
Quando comincia a maturare la tua voglia di testimoniare sui social le tue esplorazioni?
Fare il videomaker come professione è sicuramente un bel vantaggio, ma la verità è che mi sempre piaciuto usare il video come mezzo per raccontare qualcosa e raccontami. Quando ho iniziato con l’escursionismo mi è venuto molto naturale documentare le mie esperienze, i trekking e soprattutto i luoghi incantevoli che ci sono nell’isola. Penso sia molto importante informare e condividere con gli altri le meraviglie che si possono visitare in Sardegna, non solo dal punto di vista naturalistico ma anche storico archeologico.
Solitamente sei da solo o in compagnia?
Faccio escursioni sopratutto in compagnia perché condividere l’esperienza è senza dubbio più bello e divertente. Tuttavia non mi nego i miei giri in montagna anche in solitaria o con la mia cucciola con cui trascorro tanto tempo. A volte ho anche la necessità di stare in mezzo alla natura solo con lei per staccare completamente da tutto il resto e prendermi del tempo per me stesso.
Hai oltre 15 mila follower. Ma quanti sono i praticanti in Sardegna?
Sono molto contento perché rappresenta un piccolo traguardo per me. C’è tanto lavoro dietro, tanto tempo e tanta passione, vedere questi primi risultati mi ripaga e mi motiva a creare contenuti sempre più belli e di qualità con l’obbiettivo di promuovere sempre meglio la nostra terra. Il numero esatto delle persone che praticano escursionismo non so dirlo, ma dopo i vari lock down c’è stato un vero e proprio boom di persone che si sono avvicinate a questo mondo e alle attività outdoor
Quali sono i luoghi più belli che hai visto? In Sardegna e fuori
Luoghi belli in Sardegna c’è ne sono tanti e molti devo ancora visitarli. Quelli a cui sono più legato sono sicuramente; L’alba a punta La Marmora dopo un bivacco passato in tenda. Una bellissima cascata carsica a forma di un cappuccio da frate chiamata su Fossu de su Para a Villaputzu. Un colonnato calcareo alto 84m chiamato Su Campanili, immerso nella foresta Corongia, l foresta di Niala e le sue bellissime cascate e piscine naturali, i bagni fatti nell’acqua blu cobalto di Cala Goloritze e Cala Mariolu nel golfo di Orosei.
Fuori dalla Sardegna purtroppo mi sono cimentato solo in alcuni trekking di più giorni e qualche cammino come per esempio la via degli Dei e il cammino di Santiago. Presto conto di organizzare nuovi viaggi e avventure per visitare anche il resto del mondo.
Hai un sogno nel cassetto?
Il mio sogno è quello esplorare il mondo e fare tanti viaggi in cammino e documentarli. È un po’ quello che faccio già qui in Sardegna ma sarebbe in versione più grande diciamo. Vorrei diventare un vero regista di documentari in cammino e raccontare i trekking e i cammini di tutto il mondo.
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