(Foto credit: La7 Instagram Page)

Nella puntata di ieri sera di “Piazza Pulita”, condotto da Corrado Formigli su La 7, è stato mandato in onda un discorso della scrittrice e attivista Michela Murgia, scomparsa lo scorso 10 agosto, sul concetto di “patriarcato”. 

Un termine tornato al centro dei dibattiti televisivi, in seguito al femminicidio di Giulia Cecchettin, uccisa barbaramente dall’ex fidanzato Filippo Turetta.

“Più  vado avanti – diceva Murgia -, più mi addentro nel tema, più mi rendo conto che il patriarcato ci attraversa tutti e tutte. E tutti quanti siamo chiamati, costretti, a prendere una posizione”.

La scrittrice di Cabras si poneva una domanda in particolare: “Davanti a questa struttura di ingiustizia, che sulla base di una differenza biologica genera una differenza sociale, come mi pongo? Non posso dire ‘ma io che c’entro?’, perché davanti a un’ingiustizia non esiste neutralità. O la combatti, oppure la sostieni. Io, quando sento un uomo dire che ora le donne sono emancipate, gli dico ‘ma scusa sei una donna? Da quale punto vista femminile stai decidendo la mia emancipazione?’”.

“Evidentemente – continuava Murgia – in Italia vale ancora la parola del molestatore. Non è la scusa di tutti quelli che ti mettono la mano sul sedere in autobus, di quelli che ti fanno lo scherzo, ti chiamano in un certo modo, ti fischiano per strada… Questa roba qua… Ogni volta che tu t’arrabbi ti dicono ‘Eh, vabbè, un po’ di senso dell’umorismo, sei esagerata, non sai prendere lo scherzo, fattela una risata’. Ecco, questo tipo d’atteggiamento serve a dire che sei tu a stabilire fin dove ti puoi spingere. Invece – concludeva la scrittrice – devo essere io a dirti che cosa puoi o non puoi fare”.

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