(Foto credit: Coldiretti Sardegna)

Nella giornata degli innamorati continuano a vincere i fiori “made in Sardinia”.

Il trend di vendita nell’isola, rispetto all’anno scorso, è in crescita di qualche punto percentuale con la marcia in più data dal chilometro zero e dai fiori venduti dai produttori sardi per un risparmio che si aggira tra il 18 e il 20% rispetto al prodotto d’importazione dall’estero.

È il trend riscontrato nell’isola da un’analisi di Coldiretti Sardegna sui produttori di fiori nel giorno di San Valentino. A vincere sono le rose, soprattutto se rosse, ma si registrano buone vendite anche per i tulipani, ranuncoli o fresie, ovviamente del territorio. E non c’è limite all’età. Le vendite, infatti, non riguardano solo i clienti più grandi ma ci sono anche tanti giovani e giovanissimi, lavoratori e studenti, tra chi ha deciso di regalare un fiore per la giornata degli innamorati.

“Stiamo registrando buone vendite con un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e questo è un buon segnale per una branca dell’agricoltura che spesso viene dimenticata – sottolinea Francesco Carboni, florovivaista di Coldiretti, titolare della Florgarden di Sassari – la produzione di fiori in Sardegna è importante e c’è una spinta molto forte per le vendite a km0 e del biologico anche per il comparto dei fiori. Questo lo si vede soprattutto nei mercati Campagna Amica dove non c’è solo l’ortofrutta ma anche questa produzione sempre più richiesta. Un importante vantaggio della filiera corta – conclude Carboni – è dettata dal risparmio per chi compra fiori prodotti in Sardegna ma anche per chi vende che taglia sulla voce dei costi di trasporto”.

 “Il settore florovivaistico nell’isola si è ritagliato una fetta di mercato non trascurabile e non solo in giorni come questo. Considerati i numeri in crescita e le enormi potenzialità che ci sono per i nostri produttori, necessita di un valido sostegno – sottolineano Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore Coldiretti Sardegna – quello legato alla produzione dei fiori è un comparto che troppo spesso viene considerato di serie B, come accade con quelli cerealicolo, ortofrutticolo, apistico, vitivinicolo, olivicolo e risicolo. I dati di questi comparti dimostrano costantemente come non possano continuare a essere poco sostenuti dalle politiche di settore”.

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