Non solo il caso Scurati, ma ora la Rai è sotto l’occhio del ciclone per le parole della giornalista sarda Incoronata Boccia. Protagonista sempre il programma “Che sarà” condotto da Serena Bortone su Rai 3.

Prima ha cercato di ridimensionare l’importanza dell’antifascismo in un botta e risposta con la collega Tiziana Ferrario. Poi la vicedirettrice del Tg1 ha lasciato sgomento lo studio col suo pensiero sull’aborto, diritto sancito dalla Legge 194 della Costituzione.

“Sto per pronunciare parole che mi rendo conto sono forti, e lungi da me giudicare le persone, le storie. Ma si giudica il principio. Stiamo scambiando un delitto per diritto. Qua si ha paura di dire – persino la politica ce l’ha – che l’aborto è un omicidio. C’è poco da sorridere. Non l’ho detto io. Quando è stato conferito il Premio Nobel per la Pace a Madre Teresa di Calcutta hanno tremato i potenti della Terra perché quando le fu fatta la domanda su quale fosse il più grande peccato, il più grande dramma dell’umanità, con coraggio quella piccola donna disse ‘L’aborto’, non la guerra”.

Mentre in studio è sceso il gelo, sui social si è scatenata la bufera. Il primo a scagliarsi contro la Boccia è stato il giornalista Fabio Salamida: “Per lo Stato Italiano (che è uno Stato laico) e per l’Europa, l’aborto è un diritto. Punto. La stessa TeleGiorgia che censura un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile, manda in onda le idiozie medievali di un’estremista che fa propaganda contro una legge dello Stato, colpevolizzando milioni di donne. Direi che questo astro nascente della televisione italiana è l’ennesima persona sbagliata nel posto sbagliato“.

Se per il Partito Democratico le parole della Boccia non sono accettabili per il ruolo che ricopre, per Antonio Tajani, segretario nazionale di Forza Italia, “la 194 non si tocca“.

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