Presentato il dossier di Confartigianato “Tendenze 2024 e prospettive 2025 per la Sardegna” con i numeri dell’economia sarda e lo stato di salute delle quasi 170mila piccole e medie imprese isolane, di cui oltre 34mila artigiane, con quasi 90mila addetti.

Nel primo trimestre 2024 le imprese totali in Sardegna erano 169.396 con un saldo di -151 realtà, ricavato da 2.520 nuove iscrizioni e 2.620 cessazioni, equivalente a un calo dello 0,09%. L’Isola è al secondo posto in Italia come crescita del settore artigiano dopo il Lazio, con +0,19% e una media nazionale del -0,12%.

In Sardegna la dinamica del Pil nel 2023 rallenta rispetto all’anno precedente e si attesta al +0,20%. Per il 2024 è prevista una dinamica sempre prossima allo zero ma leggermente più elevata (+0,34%). Nonostante il rallentamento della crescita, il Pil nel 2025 è previsto il recupero dei livelli pre crisi (2019) segnando un +2,2%. Buone notizie arrivano dall’inflazione in netta frenata: a marzo 2024 la percentuale ha raggiunto lo 0,7% rispetto al +9% di marzo 2023.

Ancora alto il prezzo dell’energia: a marzo 2024 risultava più alto del 41,8% rispetto a quello del 2021, ma inferiore a quello nazionale che ha registrato un +46,9% e a quello delle Isole con un +49,5%. Pnrr stimolo per l’economia. Le amministrazioni locali stanno facendo la loro parte: al primo trimestre 2024 i pagamenti per investimenti dei comuni dell’Isola segnano un aumento tendenziale del +47,3% (+46 milioni di euro) accelerando il passo: nel 2023 l’incremento registrato si attestava al +32,8%.

L’export manifatturiero – che comprende le grandi produzioni industriali come i combustibili – registra una brusca frenata: il 2023 si è chiuso con -24%. Sul fronte lavoro, nel 2023 il numero degli occupati segna 577mila, 11mila in più rispetto al 2022 (+1,9%). Trend positivo trainato dalle occupate (+3,9%) e dai lavoratori dipendenti (+2,0%). Cifre che però non risultano ancora sufficienti per recuperare il totale di occupati del 2019.

Per il trimestre maggio-luglio 2024, di apertura dell’estate, le imprese sarde prevedono 64mila nuove entrate, oltre 2mila di più rispetto a quelle previste nello stesso periodo di un anno fa. Resta il problema del reclutamento del personale. Nel 2023 le imprese sarde non sono riuscite a reperire il 42% della manodopera necessaria, pari a 64.170 posti rimasti scoperti. Le cose sono andate peggio per le piccole realtà che hanno avuto difficoltà ad assumere il 42,9% del personale (48.030 lavoratori), e per gli artigiani la cui quota di lavoratori introvabili è arrivata al 50,7% (8.170 addetti).

Tra maggio e luglio 2024, la Sardegna ha previsto l’assunzione di quasi 21mila nuovi addetti (+19,6% rispetto allo stesso periodo del 2023) di cui il 49% di difficile reperimento.

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