Sulla scia delle decisioni prese dalle regioni Puglia e Emilia-Romagna, il gruppo di Sinistra Futura avanza una mozione in Consiglio Regionale per chiedere che la Sardegna sospenda ogni rapporto di tipo commerciale con lo Stato di Israele.
La mozione è sostenuta da tutta la maggioranza di centrosinistra e chiede lo stop delle relazioni fintanto che “perdureranno le gravi violazioni in corso sulla striscia di Gaza e in Cisgiordania”.
Il partito spiega: “La Sardegna, per posizione geografica, storia e tradizione di accoglienza, non può stare a guardare. Vogliamo fare la nostra parte con una prospettiva di pace che metta fine al massacro di troppi civili”.
Il 24 ottobre 2024, il Consiglio Regionale della Sardegna aveva già fatto un primo importante passo riconoscendo ufficialmente lo Stato di Palestina. Ora la nuova mozione, che prevede “una condanna ferma alle violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale da parte dello Stato di Israele, oltre a impegnare la Regione Sardegna a ripristinare i fondi dedicati alla cooperazione internazionale e ad istituire una specifica linea di intervento rivolta alla Palestina“.
Intervento che riguarderebbe la realizzazione di “progetti di cooperazione con le realtà umanitarie e civili palestinesi, con particolare attenzione a quelle attive nei settori della salute, dell’istruzione e della tutela dell’infanzia”. A questo scopo, Sinistra Futura chiede che siano destinate “a tali finalità risorse specifiche di bilancio”.
Infine viene chiesta “la verifica nei bandi e nella stipula di contratti pubblici la presenza di merci o servizi prodotti da aziende coinvolte nella violazione dei diritti umani nei territori occupati da Israele e conseguentemente vietarne l’acquisto”.
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