Calabria, Sicilia e Sardegna sono le regioni italiane con il più alto livello di indebitamento delle famiglie in rapporto al reddito. È quanto emerge da un’analisi della Fondazione Fiba di First Cisl, che ha incrociato i dati sul reddito medio annuo delle famiglie con quelli relativi agli importi pro capite dei finanziamenti erogati.
Il quadro che ne deriva conferma forti disuguaglianze economiche territoriali. In particolare, Calabria, Sicilia e Sardegna guidano la classifica delle regioni dove il rapporto tra indebitamento e reddito medio è più elevato, mentre all’estremo opposto si collocano le Province autonome di Trento e Bolzano. Al di sotto della media nazionale risultano invece le regioni del Nord.
Nel dettaglio, nel 2025 l’indebitamento medio pro capite delle famiglie italiane si avvicina ai 3mila euro, con il Taeg sulle nuove operazioni che resta superiore al 10%, un livello che continua a pesare sui bilanci familiari.
L’analisi mette in luce una correlazione – non sempre lineare – tra reddito medio regionale e credito al consumo. Le regioni più ricche, come Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, presentano importi pro capite di credito medio-alti, ma con un rapporto rispetto al reddito più contenuto, generalmente inferiore al 6%, a fronte di una media nazionale del 6,9%.
Diversa la situazione nel Mezzogiorno. Qui i redditi medi annui risultano più bassi, compresi tra 32.000 e 35.000 euro, ma il ricorso al credito al consumo è più intenso. In Calabria il rapporto tra credito e reddito arriva al 9,7%, in Sicilia al 9,4% e in Sardegna all’8,5%, segno che i finanziamenti vengono spesso utilizzati per compensare la minore disponibilità di reddito delle famiglie.
All’altro estremo della graduatoria si collocano Bolzano (2,8%) e Trento (4,3%), territori in cui redditi più elevati riducono la necessità di ricorrere al credito al consumo.
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it






