Notizie Lavoro Agricoltori sardi a Bruxelles, Confagricoltura: “Tagli Pac colpo di grazia”

Agricoltori sardi a Bruxelles, Confagricoltura: “Tagli Pac colpo di grazia”

Il presidente Stefano Taras è netto: “Ridurre del 20% il budget agricolo sarebbe il colpo di grazia per l’Isola”

C’era anche una delegazione di Confagricoltura Sardegna, guidata dal presidente regionale Stefano Taras, tra i circa 10mila manifestanti che ieri hanno invaso pacificamente Bruxelles per protestare contro i tagli all’agricoltura europea ipotizzati dalla Commissione Ue, pari a circa il 20% del budget destinato al settore primario.

Alla mobilitazione hanno partecipato oltre 40 organizzazioni agricole provenienti da tutta Europa, unite nel denunciare il rischio che l’indebolimento del comparto agricolo possa condannare l’Unione europea alla non autosufficienza alimentare nel giro di un decennio.

“Oggi abbiamo portato la voce del mondo delle campagne sardo a Bruxelles – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Sardegna, Stefano Taras – perché il possibile taglio del 20% del bilancio agricolo Ue rischia di generare seri problemi di tenuta del più importante comparto produttivo della nostra Isola, tra i più apprezzati nel panorama del made in Italy”.

Secondo Taras, una riduzione dei fondi comunitari avrebbe conseguenze devastanti. “Se questa scelta dovesse passare, sarebbe il colpo di grazia per l’agricoltura sarda, già fragile rispetto ai competitor extraregionali per via dei costi dell’insularità, del forte invecchiamento degli operatori, della carenza di manodopera, della crescente burocratizzazione e delle continue emergenze legate alla crisi climatica: dalle epidemie animali e vegetali agli eventi piovosi estremi, fino alle stagioni siccitose sempre più frequenti”.

“La nostra presenza a Bruxelles – ha concluso Taras – serve a difendere l’agricoltura europea e sarda affinché continui a vivere e a rappresentare, soprattutto nelle aree rurali, un avamposto di resistenza contro l’abbandono dei campi e lo spopolamento delle aree interne, troppo spesso dimenticate dalle politiche europee”.

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