“Il servizio di Protezione civile intercomunale è una delle funzioni principali, insieme a quella del servizio raccolta e smaltimento rifiuti, che l’Unione ha voluto attuare per creare una governance territoriale a supporto delle funzioni dei singoli comuni con l’obiettivo di gestire efficacemente gli interventi ordinari e straordinari delle emergenze”. Lo rende noto con un comunicato il Consiglio dell’Unione dei Comuni del COROS. “Sono stati adottati in via preliminare gli atti di revisione e aggiornamento del Piano Intercomunale di Protezione Civile già approvato con deliberazione del Consiglio dell’Unione N. 34 del 06.12.2013. Un passaggio doveroso che verrà vagliato dai singoli comuni, dalle associazioni, dagli enti preposti e da ogni singolo cittadino, per poi approdare con le osservazioni in assemblea ed essere approvato definitivamente nell’arco di sessanta giorni”.

“L’attività di elaborazione del Piano di Protezione Civile , nonché di gestirne l’aggiornamento e la verifica tramite le esercitazioni, è la prima e più significativa funzione adottata dall’Ente, che in virtù di una coesione territoriale mira a tutelare quanto più possibile l’incolumità delle persone, i beni, gli insediamenti e l’ambiente in genere dai danni o dal pericolo derivante da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi. Si tratta” prosegue la nota “di un documento importante per la prima volta, frutto di un lavoro sinergico tra comuni, che analizza le criticità, elabora un programma di previsione e prevenzione sulla base dei dati disponibili e le conoscenze del territorio, descrive le specifiche tipologie principali di rischio e mette in atto un piano di emergenza congiunto, secondo procedure ben stabilite che coordinano di fatto gli interventi delle Componenti e le Strutture Operative di Protezione Civile”.

“Il piano che abbiamo redatto- spiega il Presidente dell’Unione Carlo Sotgiu- è frutto di un lavoro durato diversi anni che ha richiesto un impegno importante da parte dell’Unione e delle amministrazioni comunali. Con questo piano intendiamo mettere a disposizione dei singoli comuni un metodo univoco e coordinato per affrontare le emergenze, più che mai necessario come ci ha insegnato questa fase difficilissima che stiamo vivendo. Ora è importante che tutte le realtà coinvolte diano il loro contributo con le loro osservazioni in un’ottica di politica partecipata.” Dello stesso avviso il vicepresidente e assessore Pasquale Lubinu che evidenzia l’importanza e la complessità di questa funzione: “Il Piano di Protezione civile è uno strumento complesso, perché non prevede soltanto lo studio, la conoscenza del territorio e dei potenziali pericoli, ma diventa uno strumento attuativo per fronteggiare il pericolo e allo stesso tempo assume la funzione di coordinamento dal momento in cui scatta l’emergenza. Per concretizzare questo strumento serve un lavoro imponente di coordinamento; servono attrezzature, luoghi di contenimento, serve una rete e una struttura operativa che funzionino. La situazione di partenza è abbastanza buona: sul fronte del volontariato abbiamo 264 barracelli e 271 volontari. In questa fase dobbiamo rendere il piano operativo a tutti gli effetti, non serve che rimanga sulla carta”.