Si prospettano settimane di bufera nel Campo largo sardo, già in fibrillazione prima ancora dell’arrivo della finanziaria nelle commissioni. Come riporta la Dire, al centro dello scontro tra la Giunta regionale e il Consiglio c’è il nodo delle risorse destinate ai collaboratori esterni dei gruppi consiliari: fondi che, secondo le prime bozze della manovra, verrebbero dimezzati, passando da 4,2 a 2,2 milioni di euro.
La decisione dell’esecutivo si inserirebbe nel piano generale di assunzioni del sistema Regione, dove il budget complessivo è fissato e non ampliabile. Da qui la scelta di destinare una quota maggiore alla struttura operativa della giunta, sacrificando quella dell’Assemblea. In sostanza: più soldi allo staff degli assessorati, meno per i gruppi consiliari. Una coperta corta che, in questo caso, rischia di lasciare scoperti proprio i gruppi consiliari: a partire dal 2026 molti collaboratori a tempo determinato potrebbero vedere sfumare la conferma del contratto.
La questione ha già fatto scattare l’allarme tra i dipendenti di via Roma ed è approdata sulla scrivania della conferenza dei capigruppo, oltre a diventare argomento di confronto interno nella stessa maggioranza. Il timore dell’esecutivo è che l’Aula, in modo trasversale e compatto, decida di fare muro durante l’esame della manovra, trasformando la battaglia sul personale in un fronte unico con la minoranza.
Sul tema, fonti vicine alla giunta regionale fanno sapere che “non esiste alcuna frizione tra i partiti della maggioranza” e che “si smentisce categoricamente la menzogna che la Giunta stia tagliando i fondi al consiglio per pagare i consulenti o per potenziare gli staff degli assessori”.
Poi però precisa: “Non si sta parlando di soldi reali ma della cessione di quota parte del tetto di spesa complessiva del personale della Ras al Consiglio. Anche la Ras è costretta ad operare con margini molto ridotti, e infatti sta negoziando con il Governo una deroga a questi limiti dentro la complessiva vertenza entrate”.
“Quando nelle prossime ore tutti gli elementi saranno noti, si sarà certamente in grado di trovare un accordo che contemperi le legittime esigenze di entrambe le amministrazioni di poter disporre delle risorse umane di cui entrambe necessitano”.
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