I finanzieri della Stazione Navale di Cagliari hanno concluso una indagine di polizia ambientale ed economico – finanziaria a tutela dei territori della Sardegna, constatando sanzioni per circa 815.000 euro di “Ecotassa” , rispetto al tributo evaso, per il conferimento in discarica di rifiuti, effettuato su mandato dell’obbligata della Società Sanac Spa (Società Anonima Nazionale Argille e Caolini), in località Macchiareddu – Grogastu (Cagliari), appartenente oggi al Gruppo Ilva. Tutto ebbe inizio tra la prima e la seconda decade degli anni 2000, dove i rifiuti pericolosi industriali, riconducibili al ciclo produttivo dello stabilimento in questione, venivano abilmente nascosti attraverso l’interramento nel sottosuolo.

Solo grazie agli interventi delle Fiamme Gialle, effettuati tra il 2015 e il 2016, nell’ambito dell’“Operazione Underground”, è stato possibile scoprire i gravissimi illeciti ambientali. Le numerose violazioni constatate di carattere penale hanno portato alla segnalazione all’Autorità giudiziaria di alcuni soggetti, dipendenti a vario titolo della Società, in quanto fautori di attività illecite rientranti tra le attività di “gestione di rifiuti non autorizzata”, ed illecito smaltimento per deposito sul suolo o nel suolo; IN questo caso fu occultamento nel sottosuolo.

In due distinte discariche abusive sono state ritrovate 70.000 tonnellate di rifiuti industriali pericolosi di vario genere interrati ad una profondità di 3 metri circa, all’interno di un’area di 16.000 metri quadrati. Conclusa la procedura di smaltimento in discarica autorizzata dei rifiuti e la bonifica dell’area interessata, è stato possibile applicare il tributo, determinato dal quantitativo riportato sui formulari identificativi dei rifiuti e destinato alle casse della Regione Sardegna.

“L’attività appena conclusa – spiega il Col. Alessandro Bucci, Comandante del Reparto Operativo Aeronavale Cagliari – è la sintesi di un attento lavoro che quotidianamente vede impegnata la componente aeronavale a far rispettare le norme e i regolamenti a tutela dell’ambiente, a vantaggio della salute umana. Si parte dalla ricerca e dal riconoscimento dei siti utilizzati come discariche abusive, si individuano i soggetti responsabili, si seguono tutte le fasi di smaltimento in discarica autorizzata e di bonifica delle aree inquinate, fino alla determinazione del tributo evaso, la così detta ‘Ecotassa’, che confluisce, come accade ormai da diversi anni, nelle casse della Regione Autonoma della Sardegna, per la gestione di accurate politiche ambientali, al fine di non appesantire il gravame fiscale sui propri cittadini”.