“È incredibile la superficialità con cui la Regione Sardegna sta affrontando la terza fase della pandemia. In un momento decisivo per la campagna vaccinale, che nell’Isola va a rilento, con ancora migliaia di over 80 e la stragrande maggioranza dei pazienti fragili che non hanno notizie neanche sulla somministrazione della prima dose, i segretari regionali dei sindacati dei medici di base denunciano l’assenza di risposte da parte della Regione sul loro coinvolgimento in questa fase delicatissima”. Lo scrivono i Progressisti Sardegna in un comunicato.

E aggiungono: “Non basta: nessuna risposta ai medici in pensione che in queste settimane stanno manifestando la propria disponibilità a partecipare alla campagna, anche loro prima contattati, poi sottoposti a visite e controlli, infine mai coinvolti. Nel frattempo l’Ats pubblica bandi per ricercare personale che offra le proprie prestazioni in modo gratuito e volontario”.

Da qui la richiesta al presidente della Regione e all’assessore alla Sanità di “un chiarimento e una soluzione già nelle prossime ore: si mettano i medici di famiglia nella condizione di partecipare attivamente alla campagna di vaccinazione. Mentre nelle altre regioni il coinvolgimento dei medici di base contribuisce in modo determinante, le cittadine e i cittadini sardi assistono all’ennesimo buco nell’acqua di chi governa pro tempore l’isola, a causa dell’assenza di qualcuno che dia seguito ai roboanti annunci che sull’argomento risalgono ormai a un mese e mezzo fa”, conclude il comunicato dei Progressisti.