Obbligo di mascherina, anche all’aperto, in presenza di altre persone; divieto di fumo, anche seduti negli spazi esterni dei locali; divieto di creare assembramenti: “Non è il momento di abbassare la guardia contro il coronavirus” ricorda il primo cittadino della città di Sassari, Nanni Campus, che con un’ordinanza adottata stamattina ha rinnovato le prescrizioni già in vigore fino a oggi in città. “La variante Delta (o indiana), più aggressiva delle precedenti e che sta portando a una nuova e totale chiusura del Regno Unito, è sbarcata in Sardegna”, si legge nella nota dell’Amministrazione comunale. “Un’Isola dove ancora il 50 percento della popolazione non è vaccinata. Dobbiamo immediatamente fermare la diffusione di questa nuova ondata, che potrebbe compromettere definitivamente e irrimediabilmente l’economia basata sulla stagione turistica”, ha commentato il sindaco. “Deve essere chiaro che resta l’obbligo di indossare correttamente la mascherina. Un obbligo che non viene meno per i vaccinati. La nuova variante può colpire anche chi si è già immunizzato. Questi ultimi, inoltre, possono sempre essere vettori di contagio per i non vaccinati”, ha proseguito il sindaco Campus.

Per i locali aperti al pubblico restano gli obblighi di a dottare misure al fine di evitare assembramenti al di fuori del locale e delle pertinenze; disporre i tavo li in modo da assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi in ambienti al chiuso e di almeno un metro negli ambienti all’aperto, a eccezione delle persone che non siano soggetti al distanziamento interpersonale. I clienti devono indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo. Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere consentire l’ingresso a un numero limitato di clienti per volta in modo da assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra loro. Obbligo di mantenere sempre la mascherina anche per il personale in servizio. Al termine di ogni servizio al tavolo assicurare pulizia e disinfezione delle superfici. È fatto obbligo nei locali pubblici e aperti al pubblico, nonché in tutti gli esercizi commerciali, di esporre un cartello con il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente. Per le attività di ristorazione, compresi bar, pub, ristoranti pasticcerie e gelaterie, lo stesso cartello deve riportare il numero massimo di clienti ammessi contemporaneamente nel perimetro della superficie di suolo pubblico concessa per la somministrazione di alimenti e bevande. Confermato anche l’obbligo di annotare in un registro il nominativo e il numero di cellulare dei clienti. Non potranno utilizzarsi menù in formato cartaceo. Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, (matrimoni, battesimi,cresime) anche al chiuso, devono svolgersi nel rispetto di protocolli.

Inoltre, con un’altra ordinanza, il primo cittadino ha stabilito che gli intrattenimenti musicali nei locali e nei circoli, sia all’aperto sia al chiuso, debbano cessare entro le 24. La decisione di prevedere lo stop della musica a mezzanotte anche all’interno degli esercizi è legata alla volontà di evitare in tutti i modi occasioni di assembramenti, ancora di più al chiuso.

Restano ferme le misure di contenimento del contagio: l’obbligo di indossare correttamente le mascherine e il divieto di togliere o spostare, dalla posizione di corretta protezione del naso e della bocca, il dispositivo di protezione per fumare in area pubblica, ancorché in spazi aperti, in presenza di terze persone; in particolare è vietato fumare mentre si è in fila in attesa di accedere a pubblici esercizi, attività commerciali, uffici, parchi ecc. È fortemente raccomandato l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi. È fatto obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. In caso di assembramenti su strade e piazze nell’ambito urbano, tali da rappresentare un rischio per la salute della comunità, la Polizia locale ne dovrà disporre la chiusura al pubblico.