Il Ddl Zan, il disegno di legge per la prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità“ è approdato oggi nell’Aula del Senato. Secondo fonti di governo, la Lega chiederà di rinviare il testo in Commissione “ma bisognerebbe che ci sia una maggioranza in Aula e non c’e’”, dice un esponente di Italia viva.

Dopo l’avvio della discussione del provvedimento contro l’omotransfobia seguiranno tre settimane di dibattito e, considerando le altre priorità sul tavolo – dal voto per i componenti del Cda Rai alla legge sul processo civile e agli altri decreti da convertire -, l’ipotesi è che slitti a settembre. Anche per evitare la battaglia dei franchi tiratori e le possibili conseguenze nel governo.

La linea del segretario del Partito democratico Enrico Letta non cambia: Matteo Salvini non è affidabile, si vada nell’emiciclo e si vedrà lì se Italia viva e Lega vogliono unirsi in un abbraccio mortale votando insieme emendamenti. Chi non intende dire sì alle modifiche sugli articoli 1, 4, e 7 del testo può contare su 145 sì, mentre il centrodestra sulla carta si attesta sui 134 voti.

A essere decisivi saranno i 17 senatori di Italia viva ma anche i 46 del gruppo misto, quasi tutti ex pentastellati. Ma la battaglia si deciderà nei voti segreti, che verranno chiesti principalmente dal centrodestra.

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