L’incidenza della Sclerosi multipla in Sardegna, la più alta in Europa, è in continua crescita, ma, nel frattempo, “si riducono i servizi sanitari pubblici di competenza, a partire dal personale specialistico”. Claudia Zuncheddu, di Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica, punta il dito contro la sanità nostrana, in relazione ai servizi offerti ai malati di Sclerosi multipla. “Attualmente sono 5000 i casi seguiti all’ospedale Binaghi di Cagliari. Numeri esorbitanti che gravano su quattro medici, destinati a ridursi a tre, con l’imminente pensionamento di una neurologa e con la mancata sostituzione di un medico deceduto da tempo. Su ogni medico grava l’assistenza di 1660 pazienti, contro i 250 secondo gli standard. Un sovraccarico insostenibile per i medici già al collasso e un dramma per i malati destinati all’abbandono”.

“In questi anni, con i tagli al Sociale, che hanno preceduto quelli alla Sanità, questi malati sono costretti a pesanti disagi per mancanza persino degli ausili da cui dipende la loro vita quotidiana. Con lo smembramento del Binaghi, hanno perso anche i riferimenti terapeutici storici. Per alcune prestazioni devono rivolgersi al Businco e per altre al Binaghi. Percorsi sempre più tortuosi per chi è destinato, molto spesso, a perdere progressivamente la propria autonomia – prosegue Zuncheddu – in Sardegna i numeri sono destinati a crescere e bisogna affrontare le criticità in tempi rapidi. E’ compito della Politica ricompattare il Servizio in un unico ospedale, potenziare l’organico e garantire a migliaia di sardi malati di sclerosi multipla l’assistenza sanitaria e sociale – e conclude -. Solo con queste misure si può rallentare l’aggravamento di questa grave malattia cronica progressiva”.

Leggi altre notizie su www.cagliaripad.it