Cresce l’allarme dei territori per la carenza di medici di base. Sono sempre più numerosi i pazienti con difficoltà persino a reperire le prescrizioni dei farmaci abituali. Si interrompono così terapie importanti e i controlli specialistici. I servizi di Guardia medica e 118 sono al collasso per il sovraccarico di richieste di competenza dei medici di base. Il crescente numero di cittadini senza medico grava sugli studi dei medici massimalisti, sempre più in difficoltà per garantire un’adeguata assistenza anche ai propri pazienti.

“Preoccupa l’inerzia dell’Ats e della Regione, che anziché confrontarsi per adottare misure urgenti, giocano a scaricarsi responsabilità e competenze”, sostiene Claudia Zuncheddu della Rete Sarda – Difesa della sanità pubblica. “È da oltre 10 anni – prosegue – che manca una programmazione regionale per la Medicina di base. Le borse sono inferiori al fabbisogno e i tempi per l’attribuzione delle titolarità dei medici di base, ovunque carenti, sono lenti”.

Nell’Isola sarebbero 105 le sedi vacanti per il 2019 e 139 per il 2020. Dati destinati a crescere con il pensionamento di numerosi medici di base nel 2021. Le sedi carenti “sono state bandite con notevole ritardo e si preannunciano ricorsi da parte di medici per errori nel calcolo dei punteggi da parte dell’Ats”, spiega Zunchedda, e “per il 2020 non è stata pubblicata la graduatoria, mentre quelle per il 2021 sono state riconosciute ma non bandite”.

“La carenza è grave nell’area metropolitana di Cagliari – continua Zuncheddu – e drammatica nelle aree interne e nel Nord Sardegna. Numerosi piccoli paesi, spesso assai distanti gli uni dagli altri, sono da anni in stato di abbandono in attesa che l’ATS garantisca i presidi di salute pubblica territoriale in maniera programmata. Chiediamo all’Ats e alla Regione che si attivino al più presto per attribuire le titolarità per il 2019 e il 2020 e per l’inserimento dei medici con diploma di Medicina di base, anche fuori dalla graduatoria”.

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