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Pazienti ricoverati in corsia o nel terzo letto aggiunto in stanze omologate per due. È quanto sta accadendo al Policlinico di Cagliari, dove “la situazione rischia di andare fuori controllo”, denuncia la Fp Cgil del capoluogo sardo, sollecitando un confronto urgente con la direzione dell’ospedale.

Al tema generale dell’organizzazione degli ospedali è speculare quello specifico vissuto dai pazienti e dagli operatori sanitari del Policlinico. Con una nota interna, il direttore sanitario sostituto dei presidi ospedalieri dell’Aou ha disposto l’aggiunta di un terzo letto nelle camere con spazi progettati per due, per poter liberare i corridoi. Una scelta di ripiego, per la quale, nella stessa nota, non si nasconde la consapevolezza “dell’aumentato rischio clinico conseguente alla gestione di pazienti in sovrannumero rispetto all’ordinaria capienza dei reparti”. Un rischio che secondo il sindacato va oltre, fino a comprendere serie difficoltà nell’interagire con i pazienti, soprattutto quando hanno necessità di assistenza urgente. Insomma, una soluzione assolutamente inaccettabile che si somma alle difficoltà legate alla carenza di personale: l’incremento del numero di pazienti ricoverati avrebbe dovuto portare l’azienda a rinforzare gli organici ma, anche su questo fronte, non è arrivato alcun segnale.

“Si lavora in emergenza, con un numero di pazienti di gran lunga superiore ai posti letto previsti ma la direzione del Policlinico continua a tamponare l’emergenza con soluzioni provvisorie”, ha detto il segretario Fp Cgil Cagliari Nicola Cabras, aggiungendo che “seppure l’emergenza Covid non è finita ci troviamo in una fase diversa rispetto ai mesi precedenti ed è ormai urgente riorganizzarsi, riaprire i reparti, ripristinare una condizione più vicina alla normalità”.

“Ancora una volta – hanno commentato i responsabili dei coordinamenti territoriale e Aou Cagliari Josto Zedda e Stefano Capobianco – dobbiamo denunciare le carenti relazioni sindacali e ribadiamo la necessità di un confronto urgente con la direzione del Policlinico, in caso contrario valuteremo le azioni che riterremo più opportune”.

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