In media i giovani italiani lasciano il proprio “nido” a 30 anni, molto più tardi rispetto ai coetanei europei. In Svezia o in Lussemburgo ci si emancipa rispettivamente a 17,5 e 19,8 anni. La media europea è di 26,4 anni.

In Spagna, dove l’età media in cui ragazzi lasciano la casa dei genitori è 29 anni, il primo ministro Pedro Sanchez ha pensato di offrire ai giovani tra i 18 e i 35 anni un bonus mensile di 250 euro per dar loro la possibilità di emanciparsi e pagare un affitto. Il bonus è garantito per chi ha un reddito inferiore a 23.725 euro all’anno. Nel paese spagnolo, infatti, i salari bassi e la disoccupazione al 33% hanno contribuito a posticipare il momento in cui lasciare la casa di famiglia.

In Italia, il Governo Draghi ha proposto il “Bonus prima casa under 36”, che implica una serie di agevolazioni fiscali da riservare ai giovani sotto i trentasei anni, con un Isee non superiore a 40mila euro e la volontà di acquistare la prima casa entro il 22 giugno 2022. Chi sceglierà questa opzione, verrà inoltre esentato anche dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale.

Tra le altre misure a favore dei giovani italiani, vi è anche il “Bonus assuzioni under 36”, introdotto dalla Legge di bilancio 2021, che è un esonero contributivo da riservare ai datori di lavoro privati che entro il 31 dicembre 2021 assumeranno giovani al di sotto dei trentasei anni a tempo indeterminato o ne stabilizzeranno il rapporto a termine.

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