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Il rientro in classe ha creato non pochi problemi a studenti e docenti, che hanno dovuto mettere in pratica tutta una serie di nuove norme talvolta non troppo chiare. C’è chi, infatti, si è presentato a scuola con il tampone fai da te, non idoneo al ritorno a scuola, ed è dovuto tornare a casa.

Non solo, non a tutti è andato bene il fatto di doversi pagare di tasca propria il tampone in farmacia per via di qualche compagno di classe del proprio figlio. Fatto sta che, secondo il nuovo decreto ministeriale, tutti coloro che non sono tenuti a prendere mezzi pubblici per recarsi a scuola, dovranno continuare a pagare il tampone. Si tratta degli alunni delle scuole materne ed elementari che, in linea di massima, vengono accompagnati da genitori o chi per loro.

Per i ragazzi tra i 12 e i 17 anni, invece, sarà possibile effettuare il tampone gratuitamente. “Per garantire il tracciamento dei contagi nelle scuole secondarie di primo e secondo grado (scuole medie e licei, istituti tecnici e professionali) – si legge nel testo – il decreto prevede che gli alunni di tali istituti abbiano diritto all’esecuzione gratuita in farmacia o nelle altre strutture sanitarie aderenti al protocollo per l’attuazione dei tamponi rapidi a prezzi calmierati, di test antigenici rapidi sulla base di un’idonea prescrizione rilasciata dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta”.

Dunque, uno studente che ha avuto il Covid può rivolgersi al proprio medico di base per avere una certificazione con cui presentarsi in farmacia e ottenere il tampone gratuito. Nel caso in cui, però, uno studente abbia avuto un contatto ravvicinato con un positivo e che vuole sottoporsi al tampone, non avrà l’esenzione.

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