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Domani i cagliaritani che andranno a fare la consueta passeggiata al Poetto non potranno neppure prendere un caffè o bersi una gassosa al bar. I diciassette esercizi del litorale cagliaritano e quartese infatti rimarranno sprangati perché i titolari saranno a Roma a protestare contro la riforma delle concessioni imposta dall’Unione Europea.

“Chiediamo un po’ di comprensione ai cagliaritani che per un giorno non troveranno i consueti servizi al Poetto”, ha spiegato, intervistato dall’Unione Sarda, il rappresentante dei titolari dei chioschi, Alessandro Cogoni.

Quello di domani sarà il primo sciopero dei titolari dei chioschi del Poetto. Alle 10 i balneari che aderiscono a Confcommercio e Confesercenti saranno in piazza Santi Apostoli contro quella che definiscono una legge-vergogna. Come è ormai noto, al centro del dibattito c’è la legge che, recependo la ormai celebre direttiva europea Bolkenstein, a partire dal 2024 assegnerà tramite gara tutte le concessioni balneari.

Legge che, contrariamente a quanto chiedono i balneari, non prevede alcun indennizzo economico per i vecchi titolati che non riusciranno a riottenere la gestione. In pratica, i gestori storici – che contavano su una concessione con scadenza nel 2033 – chiedono come garanzia un indennizzo pari al valore dell’impresa per chi, dopo aver gestito per anni uno stabilimento, si ritroverà nel 2024 a perdere la gara. In mancanza di tali tutele, evidenziano, lo Stato sta compiendo un vero e proprio esproprio”

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