Ripascimento al Poetto: immagine di repertorio tratta da FB

Sono passati poco più di 20 anni. Esattamente 20 anni e un mese. Era l’8 marzo 2002 quando la draga olandese Antigoon -ancorata davanti al Poetto – iniziò a sparare tonnellate di sabbia scura sulla spiaggia dei Centomila. Per tre settimane la draga prelevò sabbia mista a detriti da una zona a qualche centinaio di metri dalla riva (e non  nel luogo precedentemente scelto dagli esperti) per riversarla sulla spiaggia, concludendo i lavori all’inizio di aprile. Per non alterare in maniera traumatica l’equilibrio ambientale, nel progetto iniziale l’intervento sarebbe dovuto durare due anni con il riversamento di 185 mila metri cubi di sabbia ogni anno (nel periodo tra ottobre e maggio): invece la fretta fu una pessima consigliera e in sole tre settimane furono riversati complessivamente 370 mila metri cubi di sabbia nera.

Fu un disastro ambientale di proporzioni enormi. L’operazione, nata per restituire il Poetto alla sua originaria bellezza, si dimostrò invece un gravissimo errore che ebbe anche delle pesanti conseguenze giudiziarie per gli amministratori del tempo. Oltre la protesta iniziale dei cagliaritani ci fu anche un grave contraccolpo politico nella maggioranza di centrodestra che allora governava Cagliari (sia il Comune con Emilio Floris che la provincia con Sandro Balletto).

Da vent’anni a questa parte il Poetto post ripascimento non è più lo stesso. La sabbia bianca e finissima di una volta, che già i cagliaritani avevano dimenticato gradualmente in seguito all’erosione causata dall’eliminazione dei casotti (operazione ultimata nel 1986), è ormai diventata una sabbia “grigio-topo” mista ai frammenti di conchiglie e concrezioni marine. Ormai, dopo le prime barricate, ci siamo abituati al nuovo status quo.

La situazione infatti non è migliorata nel tempo. Come qualcuno millantava nei giorni successivi a quell’8 marzo 2002 in cui – davanti agli occhi stupefatti dei cronisti che dovevano raccontare l’evento sui giornali – la draga Antigoon iniziò a sparare la sabbia sul Poetto. Non la sabbia bianca e fine che tutti speravano. Nerissima e piena di detriti.

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