Tutti pazzi per Damiano Tommasi. La vittoria alle amministrative dell’ex calciatore della Nazionale, che diventando sindaco ha strappato Verona al centrodestra, ha smosso anche in Sardegna e soprattutto a Cagliari le coscienze di un centrosinistra che pare privo di leader carismatici. Sul web ferve il dibattito su quale potrebbe essere un ipotetico Tommasi sardo a cui dare fiducia nelle prossime tornate elettorali che vedranno impegnati i sardi. O anche un’omologa di Tommasi sul fronte femminile, in quanto gran parte del mondo progressista sardo vedrebbe bene un sindaco di Cagliari o un presidente della Regione appartenente al gentil sesso (sempre che sia ancora politicamente corretto utilizzare un’arcaica espressione del genere).

Eppure, non sembra proprio che Cagliari o la Sardegna siano in grado di schierare nell’agone politico un personaggio di questo genere. Tommasi è infatti un vero e proprio outsider. E’ completamente fuori dagli schemi. Nella politica così come lo è stato nel calcio, dove ha in qualche modo sacrificato un prosieguo di carriera promettente per mettersi al servizio dei colleghi e militare nel sindacato dei calciatori.

Sei figli, 48 anni, Damiano Tommasi è stato centrocampista prima del Verona, poi della Roma e della Nazionale italiana. E’ stato presidente dell’associazione calciatori e dirigente calcistico sempre molto saggio e illuminato. Per chi ha seguito il calcio alla fine dello scorso millennio Tommasi, per quanto molto forte e uomo d’ordine in campo, è stato un punto di riferimento soprattutto fuori dal campo. Il riconoscimento più prestigioso che ha ottenuto non è stato il Pallone d’Oro, ma l’”Altropallone”, che gli è stato conferito proprio per il suo impegno sociale. Ecco perché per Damiano Tommasi l’impegno politico è stato probabilmente una conseguenza del suo essere un uomo di servizio. Eletto sindaco con una lista civica, d’altronde non è proprio un “incasellato”. Neppure a sinistra. Quando gli fanno notare la sua presunta appartenenza politica, glissa. Ha un’idea libera della politica come impegno. Sostiene, citando Baden Powell, che “non abbiamo ereditato il mondo dai nostri padri, ma lo abbiamo avuto in prestito dai nostri figli e a loro dobbiamo restituirlo migliore di come lo abbiamo trovato”. E probabilmente non lo dice soltanto, lo fa davvero. Lavora con i bambini e ragazzi, crede in loro.

Ecco, allora la domanda è: esiste in Sardegna o a Cagliari qualcuno davvero libero dagli schemi, uomo o donna che sia, che come l’ex centrocampista della Nazionale italiana riesca ad essere un outsider e a sfidare i noti meccanismi di potere? Se esistesse una figura del genere probabilmente anche qui avrebbe il voto di molte persone.

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